Lola, una ragazza tredicenne, ogni sera si esibisce insieme alla madre come trapezista in un circo. Ma la sua vera passione è la magia e non il trapezio. Fuori dal circo ha un solo amico: Leo, un orso da cui non si separa mai. Una sera confidandosi con lui esprime il desiderio di essere amata da un ragazzo che non l'abbandoni mai. Quella stessa sera Lola viene svegliata da un ragazzo che in realtà è l'orso Leo. L'amore di Lola riesce a trasformarlo ogni notte in essere umano, a patto che l'orso non uccida mai.
SCHEDA FILM
Regia: Sergej Bodrov
Attori: Rebecka Liljeberg - Lola, Silvio Orlando - Alberto, Joachim Król - Steve/Groppo, Maurizio Donadoni - Marco, Keith Allen - Lou, Sergej Bodrov Jr. - Misha, Ariadna Gil - Carmen, Kim Melander - Marie, Anne-Marie Pisani - Margarita, Marcella Musso - Anna
Soggetto: Sergej Bodrov, Carolyn Cavallero, Terrence Malick
Sceneggiatura: Sergej Bodrov, Carolyn Cavallero, Terrence Malick - non accreditato
Fotografia: Xavier Pérez Grobet, Sergei Astakhov
Musiche: Gia Kancheli
Montaggio: Mette Zeruneith
Scenografia: Bernd Lepel
Costumi: Karin Lohr
Effetti: Optical Art
Altri titoli:
Le baiser de l'ours
Bear's Kiss - Der Kuss des Bären
El beso del oso
Durata: 92
Colore: C
Genere: DRAMMATICO FANTASY ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1,1:85)
Produzione: ALIA FILM, FILM I VÄST, KINOKOMPANIYA CTB, MEMFIS FILM & TELEVISION, MEMFIS FILM, PANDORA FILMPRODUKTION, PYRAMIDE PRODUCTIONS, TORNASOL FILMS S.A., TELE+
Distribuzione: ISTITUTO LUCE
Data uscita: 2002-09-13
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 59MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2002).
CRITICA
"Parlare di delusione è poco. Il film ci conferma solo due cose: che i russi hanno il complesso di Fellini e che, nel loro cinema, tutti gli animali si chiamano Misha. Comincia come un film felliniano, ma finisce alla Disney (...) 'Il bacio dell'orso' contiene un macchiettone di Silvio Orlando, ipocondriaco direttore circense destinato a scomparire prima della metà". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 settembre 2002)
"Il peggior film dell'ultima Mostra di Venezia: la multiproduzione è europea, ma l'anima favolistica è tutta russa. Si dice che quel cinema pensa sempre a Fellini, ed è vero. Ma tra ispirazione e pratica il crollo è vigoroso. Chi se la sente vada a constatare la differenza tra il talento di un eterno bambino e una bambinata senza talento alcuno". (Alessio Guzzano, 'City', 18 settembre 2002)