Nei primi anni '70, Julia, venticinque anni, lascia Londra all'indomani del fallimento della relazione con l'uomo con cui voleva costruirsi una vita, e arriva a Marrakech insieme alle due figlie piccole, Bea, otto anni, e Lucy, sei. E' Natale, e, nella piazza della città, le piccole aprono contente i regali spediti dal padre lontano ma ben presto si rendono conto che quelli sono i doni destinati alla nuova 'amica' del padre. Intenzionata a dare alle figlie un'educazione diversa, Julie vorrebbe portarle in giro per l'Algeria, e per se stessa intende fa visita ad un Sufi, per essere iniziata alla religione locale. Un giorno Julie conosce Bilal, un acrobata che vive di espedienti, ne è attratta e comincia a vivere con lui. Ma i soldi finiscono, le bambine vogliono andare a scuola, Bilal è forse ricercato dalla polizia, e la fatica e le privazioni cominciano a farsi sentire. Julia incontra quindi Santoni, un europeo ricco ed elegante, che la invita nella propria casa. Vi rimane solo Bea, mentre Julia e Lucy partono alla volta del Sufì. Arrivata sul luogo, Julia va in crisi di pianto di fronte alle domande del sacerdote e ammette di non essere pronta. Tornata alla casa di Santoni e appreso che Bea è fuggita, la ritrova in un orfanotrofio per bambini poliomelitici. Bea si sente male, il medico dice che ha preso lo streptococco e invita la madre a riportarla a casa. Julia riceve all'improvviso tre biglietti ferroviari: li ha comprati Bilal, che ha venduto la sua nuova uniforme da spettacolo per turisti. Julia lascia Marrakech in treno con le due figlie: dal finestrino vedono Bilal fare grandi cenni di saluto, mentre il suo turbante si srotola al vento.
SCHEDA FILM
Regia: Gillies MacKinnon
Attori: Kate Winslet - Julia, Saïd Taghmaoui - Bilal, Bella Riza - Bea, Carrie Mullan - Lucy, Pierre Clémenti - Santoni, Michelle Fairley - Patricia, Souad Amidou - Sceicco Sufi, Sira Stampe - Eva, Ahmed Boulane - Ben Said, Abigail Cruttenden - Charlotte
Soggetto: Esther Freud
Sceneggiatura: Billy MacKinnon
Fotografia: John de Borman
Musiche: John E. Keane
Montaggio: Pia Di Ciaula
Scenografia: Pierre Gompertz, Louise Marzaroli
Costumi: Kate Carin
Durata: 98
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: SCOPE
Tratto da: romanzo "Hideous Kinky" di Esther Freud
Produzione: ANN SCOTT
Distribuzione: MIKADO FILM - CECCHI GORI
CRITICA
"Si può essere d'accordo sul fatto che negli anni Settanta una larga parte della gioventù dell'Europa occidentale fu colta da uno smarrimento di identità acuto e profondo (che forse dura ancora oggi) e che tale smarrimento ebbe come reazione la ricerca di nuove forme di realizzazione individuale in contesti geografici del tutto diversi quali, in primo luogo, l'Africa. Ma é sui modi attraverso i quali questa ricerca si realizzò che si possono avanzare dei dubbi. A voler prendere alla lettera la vicenda di Julia, che il regista ha tratto da un romanzo di Esther Freud, ci sarebbe da concludere che quell'avventura è stata una semplice utopia e una inutile perdita di tempo. Ma certo non è andata sempre così. Ed allora é proprio questo film ad essere sbagliato. Lento nel ritmo, ripetitivo nelle immagini e nelle situazioni, privo di scarti, contrasti, dialettiche caratteriali, adagiato su sterili meditazioni di una filosofia in pillole, il film affonda nella banalità e nell'inerzia espressiva. Le domande importanti rimangono irrisolte, e la protagonista non riesce mai a comunicare la propria ansia o il proprio dolore." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 127, 1999)