Facoltà di Architettura di Venezia. Iago è un laureando di grande talento ma di umili origini che si scontrerà inevitabilmente con una dura realtà fatta di nepotismo e differenze di ceto sociale. Infatti, si vedrà negata l'opportunità di un incarico come responsabile del progetto dell'allestimento della Biennale da parte di Otello, figlio di un celebre architetto ed oltretutto fidanzato di Desdemona, la figlia del Rettore, di cui lui è da sempre innamorato. Per ottenere quello che è convinto gli spetti di diritto, Iago metterà in atto una serie di inganni e scatenerà una lotta senza esclusione di colpi.
SCHEDA FILM
Regia: Volfango de Biasi
Attori: Nicolas Vaporidis - Iago, Laura Chiatti - Desdemona, Aurelien Gaya - Otello, Lorenzo Gleijeses - Roderigo, Fabio Ghidoni - Cassio, Giulia Steigerwalt - Emilia, Luana Rossetti - Bianca, Dioume Mamadou - Philippe Moreau, Dina Braschi - Maria, Cristina Liberati - Madre di Otello, Pietro De Silva - Prof. Cheli, Gabriele Lavia - Brabanzio
Soggetto: William Shakespeare - opera teatrale, Volfango de Biasi, Felice Di Basilio
Sceneggiatura: Volfango de Biasi, Felice Di Basilio, Tiziana Martini - collaborazione
Fotografia: Enrico Lucidi
Musiche: Michele Braga
Montaggio: Stefano Chierchié
Scenografia: Giuliano Pannuti
Costumi: Monica Celeste
Effetti: Stefano Marinoni
Suono: Andrea Fiorentini - presa diretta
Durata: 100
Colore: C
Genere: SENTIMENTALE COMMEDIA
Tratto da: liberamente ispirato all'"Otello" di William Shakespeare
Produzione: CLAUDIO SARACENI PER IDEACINEMA, CATTLEYA, MEDUSA FILM IN COLLABORAZIONE CON SKY
Distribuzione: MEDUSA
Data uscita: 2009-02-27
NOTE
- COREOGRAFIE: LUCA TOMMASSINI.
CRITICA
"Credevamo, con qualche aspettativa, di trovare una commedia divertente e una sfiziosa parodia. Affidata alla simpatia della neo star giovanile Vaporidis e alla magnetica fotogenia di Laura Chiatti. Eccoci invece servito un banchetto veneziano tutto corruzione e lascivia, pretenzioso, presuntuoso e modestamente recitato." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 27 febbraio 2009)
"Se i ragazzi del 'Grande Fratello' improvvisassero qualcosa che avesse a che fare, solo nei nomi, con l'Otello, ne uscirebbe questo film di De Biasi, che aggiunge l'ambizioso discorso sui clan del potere oggi." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 27 febbraio 2009)
"De Biasi attualizza Shakespeare in una finta operazione post-moderna alla Baz Luhrmann, ma con risultati che sfondano quasi sempre il ridicolo. Iago è studente di architettura, che se la deve battere con il blasonato Otello, figlio di un grandissimo architetto, che in un sol gesto gli ruba l'amore di Desdemona e la direzione di un progetto per la Biennale. E' un film 'oltre', difficile da ridurre a qualcosa, se non alla follia di un progetto che non ha il senso del limite. Di fatto si tratta dell'aggiornamento della commedia giovanilistica con Vaporidis, Chiatti e compagnia... ma perché scomodare Shakespeare? " (Alberto Crespi, 'L'Unità', 27 febbraio 2009)
"Dalla tragedia elisabettiana al fotoromanzo criminale. De Biasi realizza un film volgarotto, noioso e senza nemmeno un personaggio amabile. Più che politicamente scorretto, è cinematograficamente inetto: dai protagonisti inespressivi, al doppiaggio cacofonico di Gaya, che sembra il sosia del calciatore Thierry Henry. Tollerabile Lavia (7 anelli a una mano!) e Giulia Steigewalt ancora sexy dopo 'Come tu mi vuoi'. Per citare un teatrante inglese: Molto rumore per nulla." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 27 febbraio 2009)
"Erano anni che non ci si divertiva così tanto di fronte alla scombinatezza, all'ambizione esagerata, al non controllo di attori e battute in un film italiano di genere. L'idea di questo 'Iago', opera seconda di Volfango De Biasi, l'autore, come dicono i manifesti, di 'Come tu mi vuoi', interpretato dalle neo star Nicolas Vaporidis e Laura Chiatti, era quella di inserire il vecchio 'Otello' di Shakespeare nel filone del film giovanilistico all'italiana. Certo, gli spaghetti western rispolveravano i classici del liceo, 'qualche buona lettura l'avevamo fatta', diceva allora Fernando Di Leo. E quindi giù con Dumas, Stevenson e Shakespeare. Non ne vennero fuori opere riuscite, perché la citazione di un classico dentro un film di genere, se c'è, è meglio nasconderla il più possibile, rischia di schiacciare quello che un regista ha di vincente, il genere di moda e il cast. In 'Iago' De Biasi riprende poi 'Romeo+Juliet' di Luhrmann, con il sottotitolo che recita 'Ambizione + gelosia + passione', elaborando lo stesso mischiane di classico e nuovissimo in costumi, battute, scenografie, musica. E ricostruisce la storia di Otello e dell'onesto Jago sì in quel di Venezia, ma nella sua odierna facoltà di Architettura, tra ricercatori affamati di successo in corsa per un progetto alla Biennale, nomine, incarichi nella scuola post-gelminiana e nel mondo corrotto di chi è legato al potere come nemmeno il più sgangherato imitatore di Fuksas riuscirebbe a pensare. Nel disastro di un subsub standard di situazioni, battute, (ahimé) recitazione, messa in scena, fotografia, costumi, ne viene fuori qualcosa da ristudiare tra qualche anno, ma oggi impagabile come divertimento popolare (o snobistico). L'Italia di Apicella, della 'Domenica In' di Giletti e Monica Setta che studia i classici. Dentro ci sta pure la lezione sulla moralità dell'architettura e sullo stato dell'università." (Marco Giusti, 'Il Manifesto', 27 febbraio 2009)