I WURDALAK - I Wurdulak sarebbero vampiri che uccidono coloro che in vita hanno amato di più. Un vecchio, divenuto wurdulak, comincia la strage della sua famiglia uccidendo il nipotino poi, via, i figli e la nuora. Un giovane aristocratico innamorato di Sdenlka, ragazza appartenente alla famiglia, nonostante i suoi sforzi, non riuscirà a sottrarla alla triste sorte.
LA GOCCIA D'ACQUA - Helen, anziana infermiera, viene chiamata in casa di Miss Perkins poiché la vecchia signorina è morta. Nel vestire il cadavere ruba un anello dal dito della vecchia. Questo anello sarà la causa della sua morte.
IL TELEFONO - Alterando la voce, Mary minaccia di morte al telefono la sua amica Rosy. Angosciata, la donna chiede aiuto proprio a Mary convinta che la misteriosa voce sia quella di Frank, suo ex amante, da lei denunciato e poi fuggito di prigione. Frank, per un tragico errore, ucciderà Mary, ma a sua volta verrà ucciso da Mary.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Bava
Attori: Boris Karloff - Gorka, Il Nonno, Susy Andersen - Sdenka, Mark Damon - Wladimiro D'Urfe', Glauco Onorato - Giorgio, Rika Dialina - Moglie Di Giorgio, Massimo Righi - Pietro, Jacqueline Pierreux - Helen, Milly Monti - La Cameriera, Harriet Medin - Miss Perkins, Michèle Mercier - Rosy, Lydia Alfonsi - Mary, Gustavo Di Nardo - L'Ispettore
Soggetto: Lev Tolstoj
Sceneggiatura: Marcello Fondato
Fotografia: Ubaldo Terzano
Musiche: Roberto Nicolosi
Montaggio: Mario Serandrei
Scenografia: Giorgio Giovannini
Costumi: Tina Grani
Durata: 90
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR
Tratto da: RACCONTI DI LEONE TOLSTOI, ANTON CECHOV, GUY DE MAUPASSANT
Produzione: GALATEA, EMMEPI (ROMA) - LYRE FILM (PARIGI)
Distribuzione: WARNER BROS - FONIT CETRA VIDEO
NOTE
COLLABORAZIONE ALLA SCENEGGIATURA DI ALBERTO BEVILACQUA, MARIO BAVA, UGO GUERRA.
CRITICA
"L'antico operatore Mario Bava (...) ha voluto introdurre nel nostro cinema le storie orrorifiche sadiche misteriche di cui è ricca la tradizione anglosassone. (...) E' un film che l'eleganza descrittiva, la morbidezza dei colori, la fluidità del ritmo narrativo rendono degnissimo di competere con le pellicole dei riconosciuti maestri internazionali del brivido, da Hitchcock in giù." (Vittorio Spinazzola, "Film 1964", Feltrinelli ed. 1964)