I PROFETI DELLE ORE CORTE

June e Valerie, due amiche telefoniste diverse per carattere e temperamento, vivono con monotonia alla giornata: la prima, sposata con Arthur, si consola evadendo continuamente con Sten; la seconda, abbandonata dal marito Trevor, è ospite, con il piccolo Scott, della madre assai mal messa in salute. Un collega di lavoro, un giovane poeta indiano, tenta disastrosamente di perforare la solitudine di Valerie; come non meno deludenti saranno gli incontri di Padre Dyson, vicario di S. Andrea, che vorrebbe animare il suo apostolato con attività moderne, un miscuglio di forme solidaristiche assistenziali e sociali, ma che, talvolta, sembrano sconfinare su fasce ambigue. Un altro incontro, più duraturo e continuativo, ma non meno negativo, è quello che Val instaura con Mike, capellone cantautore, che esalta nell'amore libero l'unica forza che, garantendo la felicità residua, risolverà tutti i problemi dell'uomo. Durante il periodo di convivenza con il cantante - un tempo che va sempre più spaziandosi per via delle tournée e in un certo affievolimento affettivo - lei assente, il figlio Scott è ucciso tragicamente, la madre muore in ospedale assistita dal solo Padre Dyson. Alla fine scompare anche Mike, il quale, utilizza la vicenda penosa della morte di Scott per farne una canzone di successo; in fondo tutti sono profeti delle ore corte. Perciò Valerio si adatterà a cogliere quelle rare occasioni felici offerte casualmente. Senza alcuna programmazione inutile.