Joe Clay e Kirsten Arnesen si conoscono, lavorando nella stessa ditta, e si sposano. Spinta dal marito, accanito bevitore, anche la donna comincia a bere. In breve i due diventano alcoolizzati. Accortisi di essere sull'orlo della propria rovina e di quella della loro bambina decidono, di comune accordo, di smettere. Ma dopo qualche mese di astinenza ricadono nuovamente nel vizio. Joe, però, con l'aiuto di una associazione, l'"anonima alcoolisti", riesce alla fine a spuntarla e a non bere più. Non così Kirsten, che persevera nel vizio, abbandonando la famiglia e cercando facili avventure con alcoolizzati come lei. Joe è tentato di lasciarla per sempre, e di rifarsi da solo una vita. Alla fine, però, ha pietà della moglie e decide di restarle vicino nella speranza che sarà più facile indurla a tornare ad una vita normale.
SCHEDA FILM
Regia: Blake Edwards
Attori: Jack Lemmon - Joe Clay, Lee Remick - Kirsten Arnesen, Charles Bickford - Ellis Arnesen, Jack Klugman - Jim Hungerford, Alan Hewitt - Leleand, Tom Palmer - Ballefoy, Debbie Megowan - Debbie Clay, Maxine Stuart - Dottie, Jack Alberston - Cameriere, Ken Lynch - Proprietario Del Negozio Di Liquori, Tom Rosqui - Scommettitore, Russ Bennett - Zotico, Mary Benoit - Inquilina, Barbara Hines - Invitata, Charlene Holt - Invitata, Ella Ethridger - Inquilina, Doc Stortt - Zotico, Rita Kenaston - Inquilina, Dick Crockett - Zotico, Carl Arnold - Uomo Scocciatore, Robert Shaw - Inquilino, Al Paige - Inquilino, Pat O'Malley - Inquilina
Soggetto: James Pinckney Miller
Sceneggiatura: James Pinckney Miller
Fotografia: Philip H. Lathrop
Musiche: Henry Mancini, Johnny Mercer
Montaggio: Patrick McCormack
Scenografia: Joseph C. Wright
Costumi: Donfeld
Durata: 116
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: OMONIMA "TELEPLAY"
Produzione: MARTIN MANULIS PER JALEM PRODUCTIO, WARNER BROS.
Distribuzione: WB (1963) - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
NOTE
- JAMES PINCKNEY MILLER HA FIRMATO LA SCENEGGIATURA COME J.P. MILLER.
- PREMIO OSCAR NEL 1962 PER LA MIGLIORE CANZONE A "DAYS OF WINE AND ROSES" DI HENRY MACINI E JOHNNY MERCER.
CRITICA
"Il nobile contenuto dell'assunto non trova sempre adeguata espressione nel dramma che, pur vantando momenti di efficacia, perde in incisività e forza rappresentativa per la prolissità e la minuziosità che caratterizzano numerosi momenti dell'opera. Buona tuttavia la regia, ed ottima l'interpretazione." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 54, 1963)