Intorno alla fine del secolo scorso, in una cava di pietre ubicata sui monti Apuani, muore il minatore Omero lasciando in povertà la moglie Marta con i due figli piccoli e, sgomenti, gli indifesi compagni di lavoro tiranneggiati dal sovrastante Anselmo, detto "Talpa". Mentre la pericolosa vita dei cavatori riprende, Poldo manifesta a Luisa l'intenzione di sposarla, ma la giovane donna è legata a Guido, figlio della contessa Garrani, proprietaria dell'azienda. Con la bieca complicità di Anselmo la contessa distrugge l'amore appassionato dei due: Guido sposerà una danarosa genovese. Lucia, dato alla luce un bambino che gli sarà sottratto dalle mani della cattiva gentildonna, finirà in un convento. Gualberto - il figlio di Lucia e di Guido, espulso dal collegio, è messo a lavorare nella cava. Un agitatore, nel giorno del centenario dell'apertura dell'impresa, facendo brillare sotto il palco dell'autorità una carica di dinamite, travolge Bianca - figlia di Guido - che viene però salvata dal sacrificio del previdente fratello.
SCHEDA FILM
Regia: Bruno Gaburro
Attori: Gabriele Tinti, Sara Sperati, Erika Blanc, Chris Avram, Ezio Marano, Marco Lioffredi, Cinzia De Carolis, Otello Cazzola, Melù Valente, Edilio Kim, Gino Santercole, Pippo Starnazza, Gengher Gatti, Renato Paracchi, Bruno Boschetti
Soggetto: Ambrogio Molteni, Giacomo Gramegna, Bruno Gaburro
Sceneggiatura: Ambrogio Molteni, Giacomo Gramegna, Bruno Gaburro
Fotografia: Luciano Trasatti
Musiche: Carlo Savina
Montaggio: Francesco Bertuccioli
Scenografia: Ivano Mazzucchi
Costumi: Rosalba Menichelli
Altri titoli:
I figli di nessuno - Anche l'ateo ha un suo Dio: sua madre
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA - EASTMANCOLOR
Produzione: ARMANDO BERTUCCIOLI PER LIDO CINEMATOGRAFICA (ROMA), HERMANN FILM PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE (PALERMO)
Distribuzione: STAR (1974) - AVO FILM
CRITICA
"La lentezza esasperante del raccontare, l'inconsistenza dei personaggi e una regia approssimativa: il risultato non potrà non essere che un grosso drammone piagnucoloso pieno di sentimenti risaputi, di sdegni declamati e di solidarietà sbiadite." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 77, 1974)