1962. Il carismatico Chester MacFarland e la sua affascinate giovane moglie Colette, arrivano ad Atene via nave attraverso il Canale di Corinto. I due coniugi, durante una visita all'Acropoli incontrano Rydal, un giovane americano di lingua greca che lavora come guida turistica e allo stesso tempo compie delle truffe ai danni dei turisti. Attirato dalla bellezza di Colette e dalla ricchezza e raffinatezza di Chester, Rydal accetta un loro invito, ma non tutto è come sembra: verrà infatti coinvolto in un vortice di eventi in cui emozioni e istinti prenderanno il sopravvento...
SCHEDA FILM
Regia: Hossein Amini
Attori: Viggo Mortensen - Chester MacFarland, Kirsten Dunst - Colette MacFarland, Oscar Isaac - Rydal Keener, Daisy Bevan - Lauren, David Warshofsky - Paul Vittorio, Aleifer Prometheus - Musicista, Yigit Özsener - Yahya, Omiros Poulakis - Nikos
Soggetto: Patricia Highsmith - romanzo
Sceneggiatura: Hossein Amini
Fotografia: Marcel Zyskind
Musiche: Alberto Iglesias
Montaggio: Nicolas Chaudeurge, Jon Harris
Scenografia: Michael Carlin
Arredamento: Dominic Capon
Costumi: Steven Noble
Durata: 96
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: ARRI ALEXA PLUS, HAWK SCOPE, CINEMASCOPE, DCP (1:2.35)
Tratto da: romanzo omonimo di Patricia Highsmith (ed. Bompiani)
Produzione: WORKING TITLE FILMS, TIMNICK FILMS, STUDIOCANAL
Distribuzione: VIDEA (2014)
Data uscita: 2014-10-09
TRAILER
NOTE
- PRESENTATO AL 64. FESTIVAL DI BERLINO (2014) NELLA SEZIONE 'BERLINALE SPECIAL'.
CRITICA
"Opera prima di Hossein Amini, che si guarda indietro e mette in bella copia un thriller di Patricia Highsmith. (...) On the road mediterraneo, il giallo si fa apprezzare proprio perché è old style, con qualche sorpresa a mezzo servizio e un certo tasso di turbamento dei sensi. Vince il pacchetto regalo glamour, il gioco delle identità multiple s'abbronza al Partenone e gli attori reggono il moccolo a una storia prevedibile ma che mantiene una dose mistery: sono Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, il lanciato Oscar Isaac." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 ottobre 2014)
"Se avevate apprezzato 'Il talento di Mr. Ripley' ( 1999 ) e la patinata perfezione di Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow nel film di Anthony Minghella che due anni prima si era aggiudicato l'Oscar con 'Il paziente inglese' ed è poi prematuramente scomparso nel 2008, troverete parimenti godibile 'I due volti di gennaio'. Debutto registico di Hossein Amini, già sceneggiatore del film di culto 'Drive'. (...) Origine un romanzo di Patricia Highsmith, la creatrice del personaggio di Mr. Ripley (la cui doppiezza si riverbera anche su questi personaggi) che tanta fortuna ha avuto al cinema con due adattamenti sia per Mr. Ripley che per 'L'amico americano'." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 9 ottobre 2014)
"«I due volti di gennaio», adattamento di un romanzo della specialista in thriller Highsmith, segna l'esordio dello sceneggiatore Amini («Drive») e si rivela un dignitoso prodotto d'intrattenimento che si rivolge a un'ampia, ma non brada fascia di pubblico. L'intreccio basato sul delitto occasionale compiuto a Creta da un truffatore americano, fuggiasco con moglie inconsapevole al seguito, occupa tutte le caselle di un gioco dell'oca che lo spettatore conosce a menadito, ma forse non si stancherà mai di frequentare: quando poi s'aggiunge ai fatti e misfatti con il jolly del personaggio di un giovane connazionale prima testimone, poi complice e infine rivale, si capisce subito come la narrazione eviterà qualsiasi sorpresa. Gradevole, moderatamente esotico e con il bonus della presenza sempre rilevante del divo old style Mortensen." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 9 ottobre 2014)
"Le atmosfere esistenzialiste della Highsmith ci sono tutte (ci troviamo in uno spazio fisico, storico e morale di impalpabile lettura) ma il libro è infinitamente più sofisticato e interessante di un film dove Viggo Mortensen (il marito truffatore) non riesce più, ormai, a incarnare qualcosa che non sia nobile e cristallino come il suo celebre Aragorn de 'Il Signore degli Anelli'. Qui serviva più ombra nel suo Chester. Più debolezza e ambiguità. Peccato." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 9 ottobre 2014)
"Deludente giallo, tratto da un romanzo della sopravvalutata Patricia Highsmith. (...) Di suspense ce n'è, ma non colma certi clamorosi vuoti della sceneggiatura." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 9 ottobre 2014)