I due figli di Trinità

ITALIA 1972
Figli dei fratelli Trinità, Franco e Ciccio hanno aperto nel West una stazione di servizio per cavalli, carrozze e cow-boys in transito. L'efficienza degli impianti attira una buona clientela: Jack Gordon, Sartana, Ringo. Qualcuno, come Django, riesce a mangiare gratuitamente. Requiem, che con i suoi ha depredato la stazione, viene fermato da Calamity Jane, zia dei due proprietari, e affidato allo sceriffo. La zia, poi, consegna a Franco e a Ciccio una parte di una mappa di un tesoro, di cui è depositaria, inviandoli alla conquista di detto tesoro. Ma con l'aiuto di Lola, il baro "4 Assi" riesce a impadronirsi della mappa e a precedere i cugini presso il tesoro (dovrà poi cederlo). Di nuovo alla stazione, i due vengono raggiunti dalla banda di Cium Cim Ciampa: anche questa volta, grazie all'intervento di un drappello di frati, che hanno in precedenza aiutato, Franco e Ciccio hanno la meglio. Con denaro ereditato, ingrandiscono e ammodernano la stazione, che diviene centro di visitatori, clienti e carovane.
SCHEDA FILM

Regia: Osvaldo Civirani

Attori: Anna Degli Uberti, Franco Franchi, Freddy Hungar, Ciccio Ingrassia, Lucrezia Love, Andrea Scotti, Franco Ressel, Gianni Pulone, Angelo Susani, Fortunato Arena

Soggetto: Richard Kean

Sceneggiatura: Richard Kean, Osvaldo Civirani

Fotografia: Walter Civirani

Musiche: Sante Romitelli

Montaggio: Mauro Contini

Durata: 94

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: CINESCOPE EASTMANCOLOR

Produzione: PRODUCTION INTERNATIONAL

Distribuzione: FOX - DURIUM HOME VIDEO

CRITICA
Basato su un'idea abbastanza felice, questo western comico non è stato servito da una sceneggiatura e da una regia adeguate. Al di là di qualche scena validamente movimentata, si trascina piuttosto sciattamente alla ricerca di battute umoristiche e di effetti, lasciando così all'impianto generale l'obiettivo della caricatura del genere western. Qualche battuta grossolana e la presenza buffonesca di un drappello di frati maneschi, non sono sufficienti a guastare l'innocenza globale di questo popolaresco spettacolo. (Segnalazioni Cinematografiche).