Dopo la morte del marito, una donna deve pensare a mantenere i suoi 14 figli. Nonostante le gravi difficoltà riescono a vivere felici finché non muore anche la madre. I fratelli vengono separati e ospitati a forza in orfanotrofi diversi. I ragazzi si ribellano e due di essi, fuggiti dai loro istituti, rientrano nella loro casa che è in via di demolizione, dove sono raggiunti dal minore di loro che però si ammala e deve essere di nuovo ricoverato in istituto. Reg, il maggiore dei fratelli vorrebbe sposarsi per ottenere così la tutela dei fratrelli più piccoli, ma la sua promessa sposa è ancora in attesa di divorzio.Il clamore suscitato dalla serie di interviste rilasciate da Terry, uno dei frartelli, fa sì che una coppia di contadini si faccia avanti per adottare tutti i ragazzi che possono così ricostituire una famiglia.
SCHEDA FILM
Regia: David Hemmings
Attori: Jack Wild - Reg, June Brown - La Madre, John Bailey (III) - Sanders, Diana Reevers - Signorina Fields, Alun Armstrong - Tommy, Cheryl Hall - Reena, Keith Buckley - Whitehead, Anna Wing - Signora Booth, Tony Calvin - Padre Morris, Christian Kelly - Roy, Frank Gentry - Terry, Peter Newby - Billy, Paul Daly - Freddy, Richard Heyward - John, Terry Ives - Mick, Christopher Leonard - Eugene, Sean Hyde - Brian, Alfons Kaminsky - Paul, Mark Hughes - Alan, Wayne Brooks - David, Liz Edmiston - Sylvia, Wayne Dyer - Marie
Soggetto: Ronald Starke
Sceneggiatura: Rolanda Starke
Fotografia: Ousama Rawi
Musiche: Kenny Clayton
Montaggio: John Shirley
Scenografia: William McCrow
Costumi: Judy Moorcroft
Altri titoli:
THE FOURTEEN
THE WILD LITTLE BUNCH
Durata: 105
Colore: C
Genere: DRAMMATICO SOCIALE
Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, EASTMANCOLOR
Produzione: ROBERT MINTZ, FRANK AVIANCA PER ANGLO-AMALGAMATED PRODUCTIONS, AVIANCA PRODUCTIONS LTD
Distribuzione: CIPDI (1980)
NOTE
- ORSO D'ARGENTO AL FESTIVAL DI BERLINO 1973 A DAVID HEMMINGS.
CRITICA
Dalle note di regia: "E' una storia vera che è una testimonianza straordinaria sull'amore fraterno e sull'unità della famiglia. I ragazzi che sembrano 'cattivi' e ribelli sono soltanto vittime di una società che noi stessi abbiamo voluto e che noi stessi abbiamo creato."