Hotel Paradiso

Hotel Paradiso

GRAN BRETAGNA 1966
Nella Parigi del 1910, George Feydeau, alla ricerca di personaggi per una commedia, tiene d'occhio i vicini di casa ed è testimone d'una serie di episodi da pochade. La signora Marcelle Cot sta rimproverando il marito Henri che le annuncia di dover passare la notte fuori casa per effettuare una perizia. Della cosa approfitta l'intraprendente vicino, il signor Benedict Boniface, per invitare la Cot ad una vendetta, passando la serata in un ambiente clandestino; egli è favorito in questo dal fatto che la moglie Angelica parte per Ville D'Avray dove la sorella si è ammalata. Nel frattempo, Victoire, l'avvenente cameriera dei Benedict, aggancia l'inesperto nipote dei Cot e gli propone una serata galante. Caso vuole che le coppie finiscano all'hotel Paradiso ove, aggravando notevolmente la situazione, giungono anche il signor Cot per la perizia ed un attempato signore con quattro vivaci figliole. Si verificano numerosi equivoci che provocano l'intervento della polizia, la quale, con una retata, conclude la movimentata scena. I principali colpevoli, Benedict e Marcelle, tentano di salvarsi incolpando la domestica. Ma Feydeau, l'autore, veglia e denuncia la verità.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Glenville

Attori: Ann Beach, Douglas Byng, Edra Cale, Alec Guinness, Robertson Hare, Gina Lollobrigida, Darío Moreno, Robert Morley, Peggy Mount, Akim Tamiroff, David Battley

Soggetto: Georges Feydeau - commedia teatrale, Maurice Desvallières - commedia teatrale

Sceneggiatura: Peter Glenville, Jean-Claude Carrière

Fotografia: Henri Decaë

Musiche: Laurence Rosenthal

Montaggio: Anne V. Coates

Scenografia: François de Lamothe

Arredamento: Robert Christidès

Costumi: Jacques Dupont

Durata: 98

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANAVISION METROCOLOR

Tratto da: commedia teatrale "L'Hotel del libero scambio" di Georges Feydeau e Maurice Desvallières

Produzione: PETER GLENVILLE PER METRO-GOLDWYN-MAYER (MGM)

Distribuzione: MGM

CRITICA
"Si tratta di una commedia degli equivoci secondo lo stile dell'epoca in cui è ambientato il fatto. Debole e scontato nella sua impostazione generale, il lavoro si fa apprezzare sul piano dello spettacolo per alcune sequenze vivaci e per le gustose caratterizzazioni." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 62, 1967)