Franssou, dopo essere entrata in possesso di un'eredità di 50.000 euro e non riuscendo a decidere cosa fare con una somma così importante, come prima cosa parte per la Costa Azzurra. Qui, la ragazza incontra Stéphane, un uomo a caccia di gente facoltosa. Franssou è subito consapevole delle intenzioni di Stéphane e non solo non si fa imbrogliare, ma con il suo aiuto mette in atto un piano ai danni di un ex pilota di Formula 1. Tuttavia, il bersaglio della truffa non è quell che sembra.
SCHEDA FILM
Regia: Christian Vincent
Attori: Isabelle Carré - France "Franssou" Dumanoir, José Garcia - Stéphane Lachesnaye, François Cluzet - René, Jean-Paul Bonnaire - Jacky Morestel, Michel Vuillermoz - Marc, Mar Sodupe - Christina, Guilaine Londez - Marianne, Charline Paul - La vicina, Olivier Dazat - Casteldi, Luis Rego - Robert, Renée Le Calm - Sig.na Poilloux, Marius Colucci, Philippe Manesse
Sceneggiatura: Christian Vincent, Olivier Dazat
Fotografia: Hélène Louvart
Musiche: André Manoukian
Montaggio: Yves Deschamps
Scenografia: Patrick Durand
Costumi: Carine Sarfati
Effetti: Georges Tornero
Durata: 106
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Produzione: OLIVIER DELBOSC E MARC MISSONNIER PER FIDELITE' PRODUCTIONS, STUDIOCANAL, TF1 FILMS PRODUCTION, CANAL+, TPS STAR
Distribuzione: BIM (2007)
Data uscita: 2007-05-11
CRITICA
"Per sua stessa ammissione Christian Vincent, un autore che nel 1990 si era fatto notare con il film d'esordio 'La timida', si è ispirato a 'Caccia al ladro' di Hitchcock e al Lubitsch di 'Mancia competente'. Ma la chiave minimalista della regia e due interpreti, Isabelle Carré e Jose Garcia, che pur bravini non possiedono il fascino e il brio necessari, non fanno decollare la commedia: e il migliore in campo resta François Cluzet, nei panni del tenero scioccone René." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 4 maggio 2007)
"Commedia degli equivoci, con un lestofante romantico parente del primo Lelouch. (...) Tutto molto francese, poco spiritoso: la svelta regia di Christian Vincent, l'andare e venire anche in abito da sera scollato di Isabelle Carré e il simpatico José Garcia che presenta la fantasia al potere, la morale contagiosa del trafficane di cui noi italiani siamo ahimè sempre maestri." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 11 maggio 2007)
"Christian Vincent, già regista de 'La timida', ci riesce così bene che dopo un po' cominciamo a prenderci gusto. Anche se sullo schermo non ci sono Cary Grant e Grace Kelly ma il tarchiato José Garcia e la mercuriale Isabelle Carré nei ruoli più vecchi del mondo, la bambolina bionda che però la sa lunga e il macho dai modi ruvidi e dal cuore tenero. Che va in tilt quando appare il terzo incomodo, un prodigioso François Cluzet nei panni di un ex-pilota di Formula Uno carico di quattrini, completamente suonato e del tutto indifeso di fronte alle grazie di Isabelle Carré... Fatte salve un paio di forzature (passi che Garcia sia manesco, ma lei dovrebbe vendicarsi, non per ragioni etiche ma di brio e di equilibrio), il resto lo fanno il ritmo impeccabile, le scaramucce cronometriche. E la vostra voglia di stare al gioco. Datatissimo, anzi archeologico. Ma non privo di grazia." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 maggio 2007)
"'Hotel cinque stelle' una commedia sentimentale francese che non cela la nostalgia verso i grandi modelli della 'goldenage' hollywoodiana, dall'Hitchcock di 'Caccia ai ladro' a certi titoli americani di Lubitsch. Il che ne fa, insieme, la forza e la debolezza. La forza perché Christian Vincent trae dai suoi modelli ispiratori un buon ritmo, il gusto della leggerezza e una simpatica disinvoltura etica, refrattaria ai moralismi tanto in voga nelle commedie americane d'oggi. Quanto alla debolezza, sta nel raffronto tra i protagonisti di quei film indimenticabili - un Cary Grant, fra tutti - e i loro emuli. Isabelle Carré è bella; José Garcia simpatico. Però il loro gioco di repliche, alla lunga, viene un po' a noia." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 maggio 2007)