Ritroviamo l'ingegner Colombo, il personaggio creato più di venti anni fa da Nichetti nel suo primo film "Ratataplan". Lo seguiamo nelle divertenti avventure che deve affrontare ora che, divenuto finalmente dirigente, per non perdere il lavoro ve per riconquistare sua moglie...
TRAMA LUNGA
A Milano, Alberto Colombo è un ingegnere petrolifero sposato con Margherita che lavora in un fast food. Lei non vuole figli e lui per il momento si adegua. Un giorno, chiamato dal capo, Alberto riceve l'incarico di recarsi all'estero per una missione che assomiglia molto ad un pre-licenziamento. Comunque accetta, lascia la moglie e arriva a Melancias, una isolata località del Brasile, dove incontra alcuni colleghi dati per dispersi anni prima e ridotti in condizioni allarmanti. Ben presto Alberto capisce il segreto di Melancias: il paese è popolato solo da donne, l'unica presenza maschile è Cri Cri, play boy francese sveglio ma ormai anziano. Dopo il primo momento di sorpresa, Alberto si lascia andare all'inattesa situazione: e per prolungare il soggiorno fa credere alla moglie e all'azienda di essere sulle tracce di un giacimento petrolifero. Nell'euforia, comincia a passare da una donna all'altra e resta senza parole quando sei ragazze gli annunciano di aspettare un figlio da lui. Qualche problema si presenta, ci vogliono alternative e Alberto pensa di usare i tubi arrivati dall'Italia per costruire un acquedotto e chiamare mano d'opera. Gli uomini arrivano, si fermano in paese, Alberto torna in Italia e qui, convocato in ditta, riceve la notizia di avere vinto il premio Nobel per la sua opera umanitaria in terre lontane. Nel frattempo ha detto tutto alla moglie, la quale, in sua assenza, lo ha tradito con un collega. Invitato a ripartire per Melancias con il grado di responsabile, Alberto stavolta è in compagnia di Margherita. E quando arrivano, la situazione si è ribaltata: in paese ci sono solo uomini, e stavolta è la moglie a pregustare un piacevole soggiorno...
SCHEDA FILM
Regia: Maurizio Nichetti
Attori: Maurizio Nichetti - Alberto Colombo, Maria de Medeiros - Margherita, Jean Rochefort - Cri Cri, Marian Aguileira - Cleusa, Marta Gil - Marianna, Paulina Gálvez - Marilda, Susana Lazaro - Flor, Giulia Weber - Gabriela, Johara Valerie Racz - Cida, Renato Scarpa - Dott. Anselmi, Giovanni Lombardo Radice - Amministratore Delegato, Dorothea Brandin - Segretaria di Anselmi, Massimo Wertmüller - Collega di Margherita, Fabio Bonini
Soggetto: Maurizio Nichetti, Richard Clement Haber, Giovanna Carrassi
Sceneggiatura: Richard Clement Haber, Giovanna Carrassi, Maurizio Nichetti
Fotografia: Saverio Guarna
Musiche: Carlo Siliotto
Montaggio: Massimo Germoglio
Scenografia: Lorenzo Baraldi
Costumi: Donatella Cianchetti
Durata: 91
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: SILVIO SARDI PER CIDIF, CON LA COLLABORAZIONE DI RAI CINEMA
Distribuzione: MIKADO
NOTE
- LA CANZONE CHE DA' IL TITOLO AL FILM VIENE DA L FILM CON STANLIO E OLLIO "I FIGLI DEL DESERTO" (1934),
CRITICA
"'Honolulu Baby' è una commedia divertente e aggraziata, piena d'intelligenza e di spirito, realizzata in digitale con un ritmo accelerato e uno stile che non dimentica i cartoni animati (...) La leggerezza, lo spasso, la giocosità del film sono quanto di più raro esista nel cinema italiano, sempre drammatico-realista oppure comico-osceno: e sono l'impronta di un autore come Nichetti, originale, seducente, raro". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 1 aprile 2001)
"Un po' fragile nella seconda parte, 'Honolulu Baby' è un film innovativo. Nichetti ha utilizzato una post-produzione digitale, che permette di elaborare e montare le immagini via computer. Non si può dire usuale neppure l'idea di fare un film parlato, assai più che in italiano, in 'basic english' con aggiunte di francese e portoghese: scelta destinata al mercato internazionale, ma anche essenziale all'economia del racconto". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 marzo 2001)
"Bella idea: un film recitato quasi tutto in inglese maccheronico, perché ormai l'inglese lo parla chiunque, soprattutto chi non lo sa. (...) Tecnica ammirevole: dai titoli di testa in poi, Nichetti si diverte e ci diverte con la tavolozza nuova di zecca del digitale. Eppure 'Honolulu Baby', un po' film un po' cartoon, resta una promessa a metà. Un 'lungo' col fiato corto dove dopo la prima metà i personaggi (donne in testa) restano figurine, compresa Maria de Medeiros, e le trovate, anche le migliori, languono in un grottesco facile facile. Peccato davvero, perché l'idea c'era". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23 marzo 2001)