Documentario che vede Roman Polanski e Ryszard Horowitz tornare in Polonia per condividere i ricordi più personali, legati alla loro infanzia e alla loro giovinezza. Da quando Polanski è andato via da Cracovia per diventare regista e Horowitz è fuggito a New York per intraprendere la sua carriera fotografica, i due non si sono più rivisti in patria, ma dopo oltre 60 anni tornano in quel luogo che li ha cresciuti e resi quelli che sono oggi. Durante la loro passeggiata per le strade di Cracovia, ricordano il passato e quei momenti difficili dello loro esistenza, come la vita nel ghetto ebraico costruito dai nazisti. Ripercorrono la storia della loro sopravvivenza all'epoca nazista: Horowitz è stato uno dei bambini salvati da Oscar Schindler e Polanski è stato tenuto nascosto da una povera famiglia di contadini cattolici. Seppur diversi, i due hanno avuto un percorso molto simile, entrambi, infatti, saltavano la scuola per andare al cinema o sviluppare le prime fotografie, innamorandosi così delle rispettive arti. I passi sul suolo polacco sono le memorie della loro dura e triste giovinezza, che li ha portati a essere oggi nomi affermati del cinema e della fotografia.
SCHEDA FILM
Regia: Mateusz Kudla, Anna Kokoszka-Romer
Attori: Roman Polanski - Sé stesso, Richard Horowitz - Sé stesso
Sceneggiatura: Mateusz Kudla, Anna Kokoszka-Romer
Fotografia: Lukasz Herod
Montaggio: Mateusz Kudla
Scenografia: Karolina Kokoszka
Durata: 75'
Colore: C
Genere: Documentario
Produzione: ELISEO ENTERTAINMENT IN COLLABORAZIONE CON VISION DISTRIBUTION E SKY
Distribuzione: VISION DISTRIBUTION CON EUROPICTURES
Data uscita: 2023-01-25
CRITICA
"Un'opera che si muove tra fantasmi, incubi e riti di passaggio senili, come non riuscire ad aprire la maniglia di una porta. Un lascito al mondo, con un finale luminoso ma al tempo stesso un punto di vista molto disilluso sulla natura umana. Dice Horowitz: "Le persone non imparano dalla storia. Non traggono nessuna lezione. La mancanza di rispetto per le religioni diverse, per le origini diverse o per il colore della pelle è una cosa molto crudele, che dimostra che la storia si ripete. Tutto si ripete, dopo qualche decennio, la guerra o qualche disordine. Le persone sono sempre crudeli". (Raffaella Giancristofaro, 'Mymovies.it', 22 Ottobre 2022)