Dennis Burd, studente di cinematografia, è deciso a mettere in atto gli insegnamenti del proprio maestro secondo il quale bisogna avere il coraggio di 'mettere il proprio nome sopra il titolo' del film che sì vuoi realizzare. La formula equivale a 'essere protagonisti' della propria pellicola e Dennis ci si mette, riprendendo se stesso e i propri familiari, quasi trasformandosi in agente di spionaggio domestico. L'oggettività familiare, tuttavia, lo condurrà ad essere un 'fotogramma della propria vita', cioè un giudice perplesso. E di fenomeni assurdi ne registra parecchi. La signora Byrd, tendente all'automacerazione interiore, inventa ogni giorno suicidi fallimentari. Suo marito, il dr. Byrd, è sempre intento a palpeggiare le infermiere della clinica e sarebbe disposto a approfittare delle indisposizioni di Kristina, la fidanzata del figlio maggiore James, per mettere le mani anche su di lei. James Byrd, capo-scout che tenta di ricondurre i suoi dipendenti a vita spartana, prima di legarsi a Kristina nella festa del fidanzamento ufficiale, la costringe a sottoporsi a massacranti tests: la rinuncia al fumo, all'alcool, alle droghe, ai cibacci, al sesso. Dennis vorrebbe, mediante le proprie riprese, fornire alla mamma la documentazione per il divorzio; ma i suoi sforzi finiscono solo per denunciare le carenze di tutti i congiunti. Kristina, finalmente conscia delle manie di James, scopre Dennis e gli impedisce di congelarsi quale immobile fotogramma.
SCHEDA FILM
Regia: Brian De Palma
Attori: Kirk Douglas - Dott. Tuttle, Vincent Gardenia - Dott. Byrd, Nancy Allen - Kristina, Mary Davenport - Sig.ra Byrd, Keith Gordon - Dennis Byrd, Gerrit Graham - James Byrd, Loretta Tupper - Nonna, Captain Haggerty - Quinn, Theresa Saldana - Judy, Kari Borg - La nutrice svedese, Ross Barnes - Mark, Symie Dahut - Stripper, Jeff Graham - Luke, Kim Herbert - Biker, Stephen Le May - Matthew, Charles Loventhal - Thomas, Robert Mickles - Andrew, Jon Dawson - Zio Nelson, Al Maclennon - Cameriere, Constance Ilowitz - Segretaria dell'avvocato, Colter Rule, Tom Surgel, Erin Lynch
Soggetto: Brian De Palma
Sceneggiatura: Brian De Palma, Dana Edelman, Robert Harders, Stephen Le May, Charles Loventhal, Gloria Norris, Kim Ambler
Fotografia: James L. Carter
Musiche: Pino Donaggio
Montaggio: Corky Ohara
Scenografia: Tom Surgel
Costumi: Tina Bossidy
Effetti: Cord Keller, Ron Kurash
Durata: 90
Colore: C
Genere: GROTTESCO COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE COLORE
Produzione: SLC FILMS PRODUCTION (SARAH LAWRENCE CLLEGE)
Distribuzione: VARIETY MARTINO (1980) - VIDEOGRAM
CRITICA
"Brian De Palma si era cimentato nella commedia surreale alla 'Hellzapoppin' o alla Godard (vedi: 'Ciao America!' e 'Hi-Mom!') prima ancora di divenire celebre con i drammi demoniaci ('Le sorelle', 'Carrie' 'Il fantasma del palcoscenico'). In questo film, più che tornare alle origini, ha voluto applicare certi insegnamenti da lui stesso impartiti agli alunni nei corsi tenuti al Sarah Lawrence College di New York ed è approdato ad un bizzarro 'film nel film del film'. Il bisticcio di parole rende bene l'idea della stravaganza globale del prodotto, della inutilità di una sua lettura secondo schemi tradizionali, della sua tendenza al cerebrale e al sofisticato. In effetti, il giochetto del film nel film dice ben poco sul tema generale che dovrebbe essere il rapporto tra cinema e vita, tra privato e comunicazione di massa, tra finzione e realtà, Se si lascia in disparte questo problema, si può ritrovare un Brian De Palma abbastanza fervido nelle singole invenzioni, sempre sicuro nell'uso dei mezzi, scopritore di talenti e ottimo direttore di interpreti (con notevole riuscita di Nancy Allen, sua moglie, nella parte sottile di Kristina; nonché con una sorprendente prova di Keith Gorden nelle vesti di Dennis). Comunque, in perfetta coerenza con il titolo americano (che suonerebbe:' Films fatti in famiglia'), la commedia introduce in una casa dove padre, madre e figlio maggiore sono buffoneschi maniaci; e, viceversa, il figlio minore e la futura sposina, inizialmente e apparentemente 'svitati', sono gli unici ad avere i piedi per terra e gli unici a guadagnare qualcosa al termine delle scombinate avventure. Non si può dire che questa commedia faccia delle grandi scoperte sui problemi della società o della famiglia. Ma è pur sempre una divertente variazione sui temi relativi." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 89, 1980)