HOLLYWOOD, HONG KONG

HEUNG GONG YAU GOK HOR LEI WOOD

FRANCIA 2001
La vita di una famiglia povera che vive nelle baraccopoli di Hong Kong viene movimentata dalla presenza di una misteriosa ragazza originaria della Cina continentale. La giovane, abitando nell'edificio chiamato 'Hollywood', situato proprio nel centro della baraccopoli, naturalmente attira la curiosità dei suoi vicini di casa, e alimenta i loro desideri d'amore con l'unico scopo di truffare i malcapitati.
SCHEDA FILM

Regia: Fruit Chan

Attori: Glen Chin - Chu Chai-Kei/Mr. Chu, Zhou Xun - Tong Tong/Hong Hong/Fong Fong, Wong You-Nam - Wong Chi-Keung, Ho Sai-Man - Ming, Leung Sze-Ping - Tiny

Soggetto: Fruit Chan

Sceneggiatura: Fruit Chan

Fotografia: O Sing-Pui

Musiche: Lam Wah-Chuen, Chu Hing-Cheung

Montaggio: Fruit Chan

Scenografia: Oliver Wong

Effetti: W.M. Creations

Durata: 102

Colore: C

Genere: GROTTESCO

Specifiche tecniche: 35 MM (1: 1,85) DOLBY SR

Produzione: NICETOP INDEPENDENT - CAPITOL FILMS - HAKUHODO - MEDIA SUITS, MOVIMENT PICTURS - GOLDEN NETWORK ASIA

NOTE
MAMA, IL MAIALE DI MR. CHU, INTERPRETA "SE STESSA".
IN CONCORSO ALLA 58^ MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2001).
COSTUMI: JESSIE DAI.
CRITICA
"Per mettere in scena la sua parabola carnale Fruit Chan rinuncia al suo stile naturalistico, un neorealismo rivisitato in chiave cinese, ed esalta gli elementi della rappresentazione giocando fitto sui contrasti: la bidonville in demolizione da una parte, il lussuoso condominio 'Hollywood' dall'altra; i corpi obesi degli uomini di fronte alla grazia esile della giovane prostituta. Se la Hong Kong del nuovo millennio appare molto simile all'anticamera dell'inferno, e il grottesco invade quasi sempre i fotogrammi, una strana tenerezza si fa largo, a tratti, nella desolazione. Così, l'apparentemente repulsivo bambino obeso diventa commovente e quasi grazioso e la sua amicizia con Tong Tong prende i caratteri dell'autenticità". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 settembre 2001)

"Evidentemente c'è chi si diverte a vedere infierire e il regista deve tenere conto anche di loro, sebbene il soggetto del film non sia la macelleria. Peccato, perché 'Hollywood, Hong Kong', di Fruit Chan è un discreto seguito di 'Durian, durian'. (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 3 settembre 2001)

"Fruit Chan in 'Hollywood, Hong Kong' si conferma intrepido esploratore del sottomondo metropolitano (...) I teppisti tagliano una mano per ciascuno a due diversi giovani, poi gli arti ritrovati vengono ricuciti sbagliando: sicché una delle vittime avrà due destre e l'altra due sinistre. Neanche Marco Ferreri era mai arrivato a tanto". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 3 settembre 2001)