L'Agente 47 è un assassino concepito per essere una perfetta macchina dell'orrore, riconoscibile solo dalle ultime due cifre del codice a barre tatuate sulla nuca. Realizzato al culmine di decenni di ricerca e quarantasei precedenti cloni, ha una forza e una resistenza senza precedenti. Il suo ultimo obiettivo è una grande società che vuole rivelare il segreto del suo passato per creare un esercito di assassini. "47" sarà messo a dura prova e dovrà fare i conti con le proprie origini e con una battaglia epica contro il suo principale nemico.
SCHEDA FILM
Regia: Aleksander Bach
Attori: Rupert Friend - Agente 47, Zachary Quinto - John Smith, Hannah Ware - Katia van Dees, Ciarán Hinds - Litvenko, Thomas Kretschmann - Le Clerq, Dan Bakkedahl - Sanders, Rolf Kanies - Dott. Delriego, Jerry Hoffmann - Franco, Mona Pirzad - Moglie di Litvenko, Helena Pieske - Katia piccola, Johannes Suhm - Litvenko giovane, Emilio Rivera - Fabian
Soggetto: Skip Woods
Sceneggiatura: Skip Woods, Michael Finch
Fotografia: Ottar Gudnason
Musiche: Marco Beltrami
Montaggio: Nicolas de Toth
Scenografia: Sebastian T. Krawinkel
Arredamento: Yesim Zolan
Costumi: Bina Daigeler
Effetti: Claudius Rauch, Dan Charbit, Mark Doney, Samir Hoon, Rich Thorne, Industrial Light & Magic (ILM), Mokko Studio, Infinite Studios
Durata: 85
Colore: C
Genere: THRILLER AZIONE
Specifiche tecniche: ARRI ALEXA, ARRIRAW (2.8K), D-CINEMA (1:	2.35)
Tratto da: ispirato all'omonimo personaggio del videogioco "Hitman" della Square Enix
Produzione: DUNE ENTERTAINMENT, 20TH CENTURY FOX FILM CORPORATION
Distribuzione: TWENTIETH CENTURY FOX ITALY
Data uscita: 2015-10-29
TRAILER
NOTE
- RUPERT FRIEND HA SOSTITUITO PAUL WALKER, LO SFORTUNATO ATTORE DECEDUTO NEL DICEMBRE 2013 A SEGUITO DI UN INCIDENTE STRADALE.
CRITICA
"Un pasticciaccio tra fantascienza e poliziesco, tratto da un videogioco e cucinato con le frattaglie di cento film. (...) Si capisce poco e ci si annoia molto. Rimpiangendo il '47 morto che parla' con Totò." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 29 ottobre 2015)
"(...) è il primo lungometraggio di Aleksander Bach, polacco nato a Lublin e cresciuto in Germania: realizzato in esterni a Berlino e a Singapore, è un «action movie», in cui, in scene e sequenze non particolarmente memorabili, spettacolarmente modeste, si susseguono inseguimenti, esplosioni e scontri a fuoco. Bach si cimenta in un racconto relativamente coinvolgente, dalla trama intricata, qua e là confusa e pretenziosa (richiama quella di «The Bourne Identy»), costellata di abusati, sbiaditi luoghi comuni, di personaggi senza spessore, di circostanze e svolte prevedibili." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 4 novembre 2015)