TRAMA BREVE
Conor O'Neill è un allenatore di una squadra giovanile di baseball, i Kekembah, composta da dieci ragazzi intorno ai dieci anni. Il compito di Conor è quello di amalgamare le diverse personalità dei giovani giocatori e formare una vera squadra. Quando i penosi risultati scolastici di Kofi e Ray-Ray minacciano la loro presenza nella squadra, Conor va a parlare con la loro insegnante, la signorina Wilkes, e scopre che tutti e due hanno a cuore il destino dei ragazzi. Nonostante gli sforzi, Conor ha ancora tanti ostacoli da superare, in effetti la squadra è carente nella tecnica, a differenza dei rivali Bua Was. Ma l'ostacolo più grande di Conor è se stesso.
TRAMA LUNGA
A Chicago Connor 0'Neill, giovane senza lavoro e dedito al gioco, è incalzato dai creditori che lo minacciano se non salderà i debiti entro breve tempo. Messo alle strette, Connor si rivolge ad un amico, il quale gli fa una proposta inattesa: allenare una squadra di baseball di bambini per 500 dollari a settimana. Connor non ha scelta e, poco dopo, si reca sul posto: un campetto mal ridotto in mezzo alle case popolari alla periferia della città. Qui il baseball è svolto soprattutto in funzione di aggregazione, d'intesa con la scuola pubblica locale dove si fa quello che si può per mandare avanti i programmi. Connor, che ha preso contatti con l'insegnante Elizabeth, si trova di fronte un gruppo di ragazzini litigiosi e capaci di esprimersi solo in modi pesanti. La squadra, che si chiama Kekambas e non ha quasi attrezzature, deve partecipare ai campionati scolastici ma non ha alcuna preparazione. Cominciando praticamente da zero, Connor riesce a mettere un po' di ordine, ad assegnare i ruoli, a far capire gli obiettivi che si pongono. Quando i creditori lo incalzano, Connor dice che ormai è fuori, che con la vita di prima ha chiuso. Un pomeriggio porta i ragazzi allo stadio dove nessuno di loro era mai entrato. Ora i Kekambas sono attesi dall'incontro con i Bua Wans, sfida decisiva per entrare nel campionato finale. Quella sera, tornando a casa, due fratelli restano coinvolti in una sparatoria, e il piccolo G muore. In chiesa, al funerale, Connor prende la parola e lo ricorda con affetto. Quindi si ritrovano sul campo, giocano per G-boy e vincono.
SCHEDA FILM
Regia: Brian Robbins
Attori: Keanu Reeves - Conor O'Neill, Diane Lane - Elizabeth Wilkes, John Hawkes - Ticky Tobin, D.B. Sweeney - Matt Hyland, Mike McGlone - Jimmy Fleming, Graham Beckel - Buffy, Michael B. Jordan - Jamal, A. Delon Ellis Jr. - Miles Pennfield II, Kristopher Lofton - Clarence, Michael Perkins - Kofi Evans, Brian Reed - Ray Ray Bennet, DeWayne Warren - G-Baby Evans, Sterling Brim - Sterling, Bryan Hearne - Andre Ray Peetes, Alexander Telles - Alex, Mark Robert Ellis - Allenatore
Soggetto: Daniel Coyle
Sceneggiatura: John Gatins
Fotografia: Tom Richmond
Musiche: Mark Isham
Montaggio: Ned Bastille
Scenografia: Jaymes Hinkle
Costumi: Francine Jamison-Tanchuck
Effetti: Cinesite (Hollywood), Jason Piccioni, John D. Milinac
Durata: 106
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: DE LUXE
Tratto da: Libro "Hardball: A Season in the Projects" di Daniel Coyle
Produzione: FIREWORKS PICTURES, TOLLIN/ROBBINS PRODUCTIONS, NIDES/MCCORMICK PRODUCTIONS, GHS PRODUCTIONS KG, MFP MUNICH FILM PARTNERS GMBH & COMPANY I. PRODUKTIONS KG
Distribuzione: EAGLE PICTURES
Data uscita: 2002-03-08
CRITICA
"Uscito negli USA pochi giorni dopo la tragedia di Manhattan, il film ha avuto un discreto successo perché dà corpo alla voglia di riscatto degli americani. 'Hardball' di fatto è una rivisitazione in chiave drammatica della serie family anni '70 degli 'Orsi', che gioca le sue carte migliori proprio sulla redenzione e il riscatto del protagonista attraverso il rapporto con i bambini e il desiderio di questi ultimi di appropriarsi di uno spicchio di sogno americano attraverso il baseball. Peccato che il film lasci inespressa una buona quantità di spunti interessanti e pecchi di eccesso di semplificazione nel rapporto adulto/ragazzini, i quali rappresentano la vera sorpresa e ricchezza del film con la loro disarmante naturalezza". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 12 marzo 2002)