Antartide. E' la stagione degli amori e i pinguini imperatori incontrano l'anima gemella attraendola con il loro canto. Sfortunatamente, il pinguino Mambo è l'unico essere della sua specie che non è in grado di cantare. Tuttavia è un abile ballerino di tip tap, quindi deve inventarsi un modo nuovo per conquistare l'amata Gloria, che ha invece una voce bellissima...
SCHEDA FILM
Regia: George Miller
Sceneggiatura: George Miller, John Collee, Warren Coleman, Judy Morris
Musiche: John Powell
Montaggio: Christian Gazal
Scenografia: Mark Sexton
Effetti: Maggie Langley, Peter Oberdorfer, Rhythm & Hues, Giant Killer Robots, Animal Logic
Durata: 87
Colore: C
Genere: ANIMAZIONE AVVENTURA MUSICALE
Produzione: KENNEDY MILLER PRODUCTIONS, VILLAGE ROADSHOW PICTURES
Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA - DVD E BLU-RAY: WARNER BROS. HOME ENTERTAINMENT (2012)
Data uscita: 2006-12-01
NOTE
- NELLA VERSIONE ITALIANA LA VOCE DI 'RAMON' E' DI MASSIMO LOPEZ.
- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: ELIJAH WOOD (MAMBO), ROBIN WILLIAMS (RAMON/LOVELACE), BRITTANY MURPHY (GLORIA), HUGH JACKMAN (MEMPHIS), NICOLE KIDMAN (NORMA JEAN), HUGO WEAVING (NOAH L'ANZIANO), ANTHONY LA PAGLIA (ALPHA SQUA), MIRIAM MARGOLYES (SIG.RA ASTRAKHAN), MAGDA SZUBANSKI (MISS VIOLA), CARLOS ALAZRAQUI (NESTOR), JOHNNY SANCHEZ III (LOMBARDO), JEFF GARCIA (RINALDO), LOMBARDO BOYAR (RAUL), E.G. DAILY (MAMBO DA PICCOLO).
- GOLDEN GLOBE 2007 PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE.
- OSCAR 2007: MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE.
CRITICA
"Rinforzati da voci prestigiose, i personaggi disegnati in 3D sono ormai più veri del vero. Se mai si può osservare che narrativamente 'Happy Feet' è un po' stiracchiato e ripetitivo; e che in tanta ricerca di realismo, le nuove tecnologie stanno affossando il gusto della stilizzazione, cosicché i pur simpatici eroi bianconeri si assomigliano troppo l'un l'altro e rivelano capacità espressive non illimitate. Tuttavia gli incassi Usa sono miliardari e la marcia dei pinguini si prospetta trionfale." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 1 dicembre 2006)
"Spiacerà a chi dopo aver visto lo scorso anno un bellissimo (e straziante) documentario sui pinguini, farà fatica a sopportare le leziosità di questo cartone e l'acquiescenza al politically correct." (Giorgio Carbone, 'Libero', 1 dicembre 2006)
"La marcia dei pinguini non è finita. E nemmeno la carriera del geniale George Miller, australiano visionario che riuscì a far parlare i maiali, non riuscì a fare 'Mad Max 4', il quarto capitolo della saga che rese mitici lui e Mel Gibson, ma riesce a realizzare 'Happy Feet', cartone in 3d al computer dove avventura, musical e sentimento si mischiano che è un piacere. Miller sfrutta astutamente il successo del documentario 'La marcia dei pinguini' di Luc Jacquet, cita i duetti canori stile medley di 'Moulin Rouge' dell'altro australiano Baz Luhrmann e cita 'Il brutto anatroccolo' raccontando le peripezie del giovane pinguino imperatore Mambo che quando canta stecca, a differenza di mamma e papà, ma che quando muove le zampone balla da dio. Anche il tip tap. Amicizia tra razze, amori impossibili, famiglie spezzate, leoni del mare incavolati e anche l'intervento finale dell'uomo che mette più paura delle orche assassine. 'Happy Feet' è pura energia. Sono due settimane che umilia al box office Usa un uomo vestito da pinguino di nome Bond, James Bond." ('Il Messaggero', 1 dicembre 2006)
"Il successo della 'Marcia dei pinguini' di Luc Jacquet ha forse indotto George Miller (quello di 'Babe va in città') a cimentarsi anche lui su questi uccelli senz'ali in 'Happy Feet' ('Piedi felici'). A Miller, però, maneggiare maiali curiosi riesce meglio che controllare pinguini ballerini di tip-tap.
Il fascino del suo 'Babe' era infatti tutto nella dimensione sinistra della città cosmopolita dove si svolgeva la vicenda; mentre il gelo polare di 'Happy Feet' non offre spunti che non si siano già visti nell' 'Era glaciale' e nell' 'Era glaciale 2', oltre che nella 'Marcia'. Il resto del film echeggia 'Il gabbiano Jonathan Livingston' di Hall Bartlett, perché presenta un animale insofferente del conformismo del branco, dal quale viene presto cacciato. Per rimediare al tono amaro dell'esilio, sono stati inseriti infiniti momenti canori, mezz'ora di troppo che rende il film consigliabile solo a bambini e adulti molto, molto riposati. Il miglior umorismo, si sa, è quello involontario: nell'edizione italiana, doppiata, affiora quando i titoli di testa citano celebri attori che danno voce ai personaggi, ma solo nell'edizione originale." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 1 dicembre 2006)
"Il pinguino, trascurato da Disney, trova gloria oggi, dopo il famoso documentario, con un cartoon digitale in motion capture (le mosse degli attori clonate) ideato prima, visivamente e tecnicamente prodigioso, di George Miller, il regista di 'Mad Max' e 'Babe', che scopre un cuore animalista. (...) In allegoria e allegria, il racconto, pur con lungaggini, funziona e diverte, si riprende a metà e la tecnica è così miracolosa che ci si dimentica sia un cartone (ma a volte il computer, nelle masse, si vede) e ci si adagia nel realismo della variopinta avventura. Ben doppiato, baciato da colori da cartolina, bianchi e blu accecanti, la favola ha i tempi della stravaganza musicale, c' è il gruppo folk spagnolo, una insegnante di canto alla Pavlova e si intona 'My way' in un crescendo di piacevole furberia che ha permesso al film di battere James Bond. Scritto da sceneggiatori per grandi, il racconto del simpatico pinguino imperatore ballerino va a sbattere sulle ribellioni giovanili in stile Antartide. I numeri da musical sono straordinari, ma ridotti rispetto all' originale che mescola pop, rock, funk, rap, gospel, swing e stile sudamericano, mentre Prince ha composto la canzone dei lunghi, happyssimi titoli di coda." (Maurizio Porro, 'Corriere della Serra', 1 dicembre 2006)
"Anche l'australiano George Miller, eclettico regista di 'Mad Max' e del secondo episodio del maialino Babe, si converte alle immagini di sintesi per raccontarci una parabola sull'identità personale e sociale, la diversità l'handicap e il razzismo. Vero è che lo fa con un certo brio e senso del ritmo, nonché con ottime scene d'azione (l'inseguimento sottomarino); però non ci mette quel pizzico di follia che avrebbe potuto rinnovare una storia sentita, ormai, troppe volte." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 8 dicembre 2006)
"Nell'ambito della nuova animazione 3D il filone più interessante è quello che porta alle estreme conseguenze i prodigi digitali per reinventare iperrealisticamente il cinema di genere in carne ed ossa. 'Happy Feet', straordinaria sinfonia audiovisiva con pinguini antropomorfi, trasforma un'avventura tra i ghiacci dell'Antartide in un'abbagliante rivisitazione del musical con opportuna contaminazione di generi musicali ed esaspera la parabola del piccolo pinguino imperatore Mambo nella direzione di una colorata e divertente riflessione politicamente scorretta sulla diversità. Non a caso in cabina di regia c'è l'australiano George Miller, l'autore della trilogia futuristica di 'Mad Max', che sa come gestire i grandi spazi, imprimere il ritmo e le accelerazioni giuste, dare ai personaggi l'adeguata incisività drammaturgica. (...) Splendidi numeri di danza con coreografie da musical classico, teneri assolo di Mambo che muove con abilità le sue zampe sul ghiaccio, colonna sonora travolgente con brani rock, rap, lirici, latini, gospel, qualche evergreen dei Queen e di Sinatra, e una canzone di Prince scritta appositamente per il film, doppiatori d'eccezione come Robin Williams e Nicole Kidman." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 9 dicembre 2006)