Autunno 1989, la scrittrice di mezza età Hanna Flanders, vive a Monaco. A dispetto dell'euforia generale, è molto preoccupata per la caduta del muro di Berlino, combattuta tra i suoi vecchi ideali di sinistra e la nuova realtà. Decide di stabilirsi a Berlino, determinata a ricostruirsi una nuova vita consolidando l'ambiguo rapporto con il suo editore, ma il confronto con una società sempre in evoluzione non le consente di sopportare i continui mutamenti.
SCHEDA FILM
Regia: Oskar Roehler
Attori: Hannelore Elsner - Hanna Flanders, Vadim Glowna - Bruno, Jasmin Tabatabai - Meret, Michael Gwisdek - Joachim, Lars Rudolph - Viktor, Nina Petri - Grete, Hanna Goring - Madre Di Hanna, Charles Régnier - Padre Di Anna, Tonio Arango - Ronald, Catherine Flemming - Isabelle, Claudia Geisler - Carmen, Faroque Khan - Egiziano
Soggetto: Oskar Roehler
Sceneggiatura: Oskar Roehler
Fotografia: Hagen Bogdanski
Musiche: Martin Todsharow
Montaggio: Isabel Meier
Scenografia: Birgit Kniep
Altri titoli:
L'INSAISISSABLE
NO PLACE TO GO
UMNACHTUNG
Durata: 100
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: VITA DELLA SCRITTRICE GISELA ELSNER MADRE DEL REGISTA OSKAR ROEHLER
Produzione: DISTANT DREAMS PRODUKTION, ZDF, GEYER WERKE BERLIN
Distribuzione: KEYFILMS
Data uscita: 2002-10-18
NOTE
PRESENTATO ALLA QUINZAINE DES REALISATEURS 2002 A CANNES.
HANNELORE ELSNER E' DOPPIATA DA LUCIA POLI.
CRITICA
"Scritto dal regista, girato in un bianconero meraviglioso, il film è molto bello: un dilemma politico-esistenziale non affrontato dal cinema ma esistente con forza nella realtà sta al centro dell'ammirevole ritratto di una donna, eroina romantica e insieme tardona ridicola, nella cui ansia si mescolano la delusione ideologica, la paura dell'irrilevanza, il dolore d´invecchiare, grandezza e banalità". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 20 ottobre 2002)
"Dal cinema non sappiamo molto della crisi degli intellettuali da una parte e della speranza del cosiddetto 'popolo' dall'altra dopo la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione delle due Germanie. Questa è la storia della madre del regista del film, Gisela Elsner, scrittrice occidentale, combattiva simpatizzante leninista, morta suicida nel 1992, incapace di adattarsi a una realtà che, con un brandello di città, aveva anche abbattuto i sogni, giusti o sbagliati che fossero. Della ricostruzione che troviamo qui, si lasciano apprezzare il clima berlinese, insieme lugubre ed euforico, e la scena del rifugio in una famiglia di Berlino Est che vive ore di festa, di sbronze e progetti, lanciati, come sappiamo oggi, in un confuso, ma emancipato futuro. Col nome di Hanna Flanders, l'attrice Hannelore Elsner, tra le più celebrate interpreti tedesche, incarna la debolezza del sognatore, quando manca la capacità di accettare delusioni epocali e d'inventare nuove sfide che alimentano il fuoco dell'utopia. Interessante". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 18 ottobre 2002)