Ruy e Tito sono due giovani musicisti cubani. Suonano insieme e condividono un grande sogno: quello di diventare famosi e lasciare l'Havana. Tito vive con sua nonna, mentre Ruy ha una moglie, Caridad, e due figli. Ruy e Caridad sono molto legati e si amano sempre profondamente, ma non riescono più a comunicare e il loro rapporto sembra destinato alla rottura. Un giorno, mentre Ruy e Tito sono assorti nei preparativi di quello che dovrà essere il loro primo concerto, ricevono la notizia dell'arrivo di Martha e Lorenzo, due produttori discografici spagnoli venuti a Cuba alla ricerca di nuovi talenti. È finalmente arrivata l'occasione della loro vita, quella che aspettavano da tempo...
SCHEDA FILM
Regia: Benito Zambrano
Attori: Alberto Joel Garcia Osorio - Ruy, Roberto Sanmartin - Tito, Yailene Sierra - Caridad, Tomás Cao - Alex, Zenia Marabal - Luz Maria, Marta Calvó - Martha, Roger Pera - Lorenzo, Julie Ladagnous - Julie
Sceneggiatura: Benito Zambrano, Ernesto Chao
Fotografia: Jean-Claude Larrieu
Musiche: Juan Antonio Leyva, Jose' Luis Garrido, Equis Alfonso, Kiki Ferrer Orsini, Dayan Abad Garcia, Descemer Bueno, Kelvis Ochoa
Montaggio: Fernando Pardo
Costumi: Vladimir Cuenca
Altri titoli:
Havana Blues
Durata: 111
Colore: C
Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO MUSICALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Produzione: MAESTRANZA FILMS, ICAIC, PYRAMIDE PRODUCTIONS, WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA
Data uscita: 2005-11-18
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005) NELLA SEZIONE "UN CERTAIN REGARD".
CRITICA
"In principio fu 'Buena Vista Social Club' (1999) di Wenders. Come 'The Blues Brothers' di Landis resuscitò il blues 'Buena Vista Social Club' resuscitò la musica di Compay Segundo & Company aprendo la strada a epigoni come il minore 'Musica cubana' (2005) di German Kral, che scelse una strada meno documentaristica e più fiction. 'Habana Blues', coproduzione tra Spagna, Cuba e Francia diretta dallo spagnolo Benito Zambrano, è solo fiction con molti momenti musicali. (...) Musica vibrante e personaggi molto veri. Non manca la critica politica alla Cuba che proibisce i Beatles e non entusiasma più i giovani attratti dal capitalismo (l'ex moglie di un rockettaro scappa a Miami con prole). O Castro si è distratto (a differenza che nel telecomandato Comandante di Stone) o è diventato più democratico. Ai posteri l'ardua sentenza." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 novembre 2005)
"Due musici cubani cercano fortuna, mettono a rischio affetti ma poi fanno scelte diverse: sfruttato dalla feccia capitalista uno, fedele a Fidel Castro l'altro. Non solo c' è bella musica, ma il film dello spagnolo Benito Zambrano dà molte informazioni su Cuba ('Il paese che vietò i Beatles'), con qualche battuta non casuale: 'Qui sono rimasti solo i musicisti e gli sfigati'. Struttura classica col concerto finale, divertente, un bel piglio narrativo, caratteri simpatici, vedute non turistiche di uomini, cose e paesaggi." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 novembre 2005)