Veneranda, produttore cinematografico, spiega come si mette insieme un film, senza un piano preciso. La trama è su per giù questa: Mario Rossi, industriale alla vigilia del fallimento, vince alla Sisal una forte somma con l'unico tredici della settimana; ma non può incassarla senza esporsi alle richieste dei creditori che assorbirebbero l'intera vincita. E allora che fare? Non c'è salvezza: l'unica soluzione è il suicidio. Niente affatto, dice Veneranda, la soluzione c'è. Ci sono tanti Mario Rossi nella vita: sarà facile trovarne uno che, verso modico compenso, si presti a rappresentare il personaggio del vincitore. Si trova infatti un povero scribacchino, che sta per essere licenziato; ma appena si sparge la voce che ha fatto un tredici, il poveretto diventa il bersaglio d'un esercito di sollecitatori. Pseudoinventori, direttori di compagnie di riviste, ignote zie, cuginette all'assalto del cugino milionario. Il vero Mario Rossi è nei guai: La fidanzata è gelosa delle cuginette, il principale non lo licenzia, ma l'associa alla ditta ... Mario Rossi crede di sognare, ma ad un certo punto Veneranda vien fuori a dire che non va bene e che bisogna da capo ...
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Manzoni
Attori: Nyta Dover, Lilly Greco, Lina Volonghi, Anna Maria Bugliari, Marco Tulli, Camillo Pilotto, Bruno Corelli, Virgilio Riento, Edmea Lari, Pino Vidale, Carlo Croccolo - Falso Mario Rossi, Antonella Lualdi, Silvana Pampanini, Mario Riva, Guglielmo Barnabò, Beniamino Maggio, Anna Carena, Riccardo Billi, Nerio Bernardi, Giulio Stival, Lilly Drago
Soggetto: Carlo Manzoni, Celso Maria Garatti
Sceneggiatura: Celso Maria Garatti, Luigi Bonelli, Carlo Manzoni, Vincenzo Rovi
Fotografia: Arturo Gallea, Mario Craveri
Musiche: Giovanni Fusco
Genere: SATIRICO
Produzione: GIORGIO VENTURINI PER LA QUERCIA FILM - ALCOINE FILM
Distribuzione: LA QUERCIA ALCOINE FILM - REGIONALE
CRITICA
"Evidentemente ideato come un nuovo tipo di film brillante, ma in realtà infarcito di pretese originalità di stile e diespressione, questo film lascia molto a desiderare in fatto di trovate, di sceneggiatura e di realizzazione (...)". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 6 del 31/3/1954).