Un intreccio di vicende di ogni tipo caratterizza la vita al Grand Hotel Excelsior. Il proprietario, Taddeus, esigente con la servitù e riservato con i clienti, finirà con lo sposare Ilde Vivaldi, una bellissima ragazza che per farsi ricambiare tenterà anche il suicidio. Tra i clienti c'è anche un pugile in ritiro. Il ragazzo, Pericle Caciotta, si innamora di una cameriera, perderà l'incontro per cui si stava preparando, ma troverà un lavoro "alternativo" alla boxe. Ma nel Grand Hotel Excelsior molte altre storie si intrecciano fino a quando tutti i principali protagonisti si troveranno insieme per festeggiare i 50 anni dell'albergo.
SCHEDA FILM
Regia: Castellano, Pipolo
Attori: Adriano Celentano - Taddeus, Enrico Montesano - Egisto Costanzi, Carlo Verdone - Pericle Caciotta, Diego Abatantuono - Nicolino, il mago di Segrate, Eleonora Giorgi - Ilde Vivaldi, Aldina Martano - Maria, Isabella Amadeo - Ginevra, Franco Diogene - L'ingegner Binotti, Armando Brancia - Bertolazzi, manager di Pericle, Andrew Omokaro - Cameriere nero, Daniela Introini - Adelina, la fglia di Egisto, Enzo Andronico - Il "secondo" del pugile sfidante, Tiberio Murgia - L'imbianchino, John Stacy - Roberto, il portiere d'albergo, Fosco Gaspari - Amministratore, Fernando Cerulli, Gerry Bruno
Soggetto: Pipolo , Castellano
Sceneggiatura: Castellano, Pipolo
Fotografia: Danilo Desideri, Idelmo Simonelli - operatore
Musiche: Armando Trovajoli
Montaggio: Antonio Siciliano
Scenografia: Bruno Amalfitano, Angelo Santucci
Costumi: Luca Sabatelli
Durata: 114
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICO TECHNICOLOR
Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER INTERCAPITAL
Distribuzione: CIC - GENERAL VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
CRITICA
"Un poker d'assi della comicità italiana in episodi intrecciati alla bell'e meglio. Si può vedere. (Magazine tv) Una gradevole commedia corale, di costruzione tipicamente televisiva. Ottimo quindi, per la visione nel piccolo schermo. (Teletutto) Fra i momenti migliori: le corse affanate di Montesano, gli amori ancillari di Verdone e il match in cui le prende di santa ragione, il concerto finale dove i quattro si camuffano da musicanti." (Giovanni Grazzini "Cinema '82").
"Castellano e Pipolo rispolverano e ricuciono alla bell'e meglio vecchi canovacci con relative gag, chiamando i grossi nomi dello spettacolo effimero d'oggi a stereotiparli sul grande schermo. 'Gran Hotel Excelsior' non fa eccezione se non per la mosaicità della storia raccontata. [...] Il resto è buio (leggi soggetto, sceneggiatura e regia). Le sale, però, straboccano di pubblico entusiasta: e anche questa è luce." (Mario Calderale, "Segnocinema", 6, giugno 1983).