Goodbye amore mio!

Nel West Side di New York vive, insieme alla figlioletta decenne Lucy, Paula McFadden, già ballerina di fila a Broadway. Amareggiata dalla separazione con l'attore Bobby, padre di Lucy, Paula un giorno trova in casa un biglietto di Tony, l'attore con il quale ha cercato di rifarsi una famiglia e che ora ha accettato una scrittura con Bertolucci a Roma. Il traditore ha compiuto anche altri due misfatti: si è appropriato dei risparmi della ingenua compagna e ha subaffittato il suo appartamento all'amico Elliot Garfield. Questi, in arrivo da Chicago per vestire i panni di un Riccardo III che il regista vuole isterico ed effeminato sui palchi di un off-off Broadway, si presenta nottetempo nella casa di Paula e Lucy; piega la riottosità della donna mediante il contratto ineccepibile e la terrorizza suonando la chitarra di notte o miagolando preghiere buddistiche all'alba. La convivenza apparirebbe inizialmente demenziale; ma le circostanze la impongono: Paula tenta invano di rimettersi a ballare ed Elliot subisce i feroci attacchi della critica per l'ignobile demitizzazione dell'opera shakespeariana. I sentimenti suppliscono a quanto difetta nella stravaganza del fato, Lucy accetta di buon grado il "terzo papà" e Paula se ne è innamorata. La partenza di Elliot, scritturato per un film, fa balenare il pericolo di un nuovo tradimento; ma lui è sinceramente innamorato e lascia quale garanzia la sua chitarra.