Gold

1.5/5
Febbre dell’oro a bassa temperatura: Zac Efron si impegna molto ma questa ennesima distopia è fiacca e tronfia

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USA 2022
In un futuro non troppo lontano, due vagabondi che viaggiano attraverso il deserto trovano la più grande pepita d'oro mai vista, e il sogno di un'immensa ricchezza e l'avidità si impossessano presto di loro. I due architettano un piano per scavare e recuperare il tesoro, e uno va a cercare gli attrezzi necessari all'impresa. L'altro uomo rimane nel deserto ed è costretto a far fronte a tremende avversità: cani randagi affamati e misteriosi intrusi, insieme al crescente sospetto di essere stato abbandonato al proprio destino.
SCHEDA FILM

Regia: Anthony Hayes

Attori: Zac Efron, Anthony Hayes, Susie Porter, Akuol Ngot, Thiik Biar, Andreas Sobik

Sceneggiatura: Anthony Hayes, Polly Smyth

Fotografia: Ross Giardina

Musiche: Antony Partos

Montaggio: Sean Lahiff

Scenografia: Sam Hobbs, Sam Wilde - art director

Costumi: Anna Borghesi

Effetti: Jack Mason

Suono: Frank Lipson, Paul Pirola

Durata: 97

Colore: C

Genere: THRILLER AZIONE

Produzione: INGENIOUS MEDIA, ROGUE STAR PRODUCTIONS, DEEPER WATER FILMS, PUMP METAL FILMS

Distribuzione: ADLER ENTERTAINMENT

Data uscita: 2022-06-30

NOTE
- IN ASSOCIAZIONE CON SOUTH AUSTRALIAN FILM CORPORATION.
CRITICA
"Zac Efron, per uscire dal cliché del teen ager carino di 'High school musical', s' infanga e si deturpa, fisicamente e moralmente e, digeriti i panni del serial killer Ted Bundy, in questo monologo a 50 gradi rilancia la miseria umana con i peggiori optional. Con lui lo sconosciuto n° 2 è il regista Anthony Hayes che lascia Zac a briglia sciolta alle prese con cani lupo, scorpioni e una molesta e deturpata visitatrice. Siamo in un mondo che ha già perso tutte le guerre, terra desolata dove si muore di sete e solitudine. Risplende la Banalità del Male, è storia nota, e 'Gold' s'impegna ad allestire l' inferno in pieno sole tipo Mad Max , senza alcuna connessione col mondo se non con la rapacità che resiste al Tempo. Non ci sono data né indirizzo ma siamo gli spettatori ideali per questo messaggio che il cinema ripete da decenni e che non passa mai di moda." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 giugno 2022)

"Curioso questo thriller di sopravvivenza australiano. (...) Dialoghi al minimo, come le espressioni del protagonista, qui irriconoscibile. Parabola evidente di quello che ci aspetta nel futuro, ma che non emoziona mai." (A.S., 'Il Giornale', 30 giugno 2022)