1999. Una remota miniera nella jungla delle Filippine collassa svelando al suo interno i resti fossilizzati altamente radioattivi di qualcosa molto grande e molto antico. Una coppia di scienziati agli ordini di una segreta organizzazione governativa, il Dott. Ishiro Serizawa e la D.ssa Vivienne Graham, arrivano sul luogo per esaminare la reliquia. I due sperano di trovare nella caverna le prove dell'esistenza di una mitica creatura: il predatore Alfa "Godzilla". Nel frattempo, a Nord del Mar della Cina, una serie di tremori scuote l'impianto nucleare di Janjira, dalle parti del distretto di Tokyo. L'ingegnere nucleare Joe Brody e sua moglie Sandra lavorano entrambi come scienziati all'impianto e quando i tremori della terra si fanno più frequenti e potenti Joe, che ha riscontrato schemi sonori anomali durante il fenomeno, lancia l'allarme per far chiudere l'impianto nucleare, ma nessuno gli dà ascolto. Fino a quando la catastrofe annunciata si avvera.
Quindici anni dopo, Ford Brody, ufficiale della Marina specializzato nel disarmare bombe e figlio di Joe e Sandra, si è appena riunito con la moglie e il figlio di 4 anni Sam a San Francisco quando viene chiamato ad aiutare suo padre in difficoltà in Giappone: Joe, infatti, è arrivato quasi al punto di riuscire a provare che le potenti forze, che hanno distrutto la centrale di Janjira nel 1999, si stanno ripresentando e le dichiarazioni di perdita di radiazioni sono solo menzogne messe in atto dal governo, architettate per nascondere la verità: qualcosa ha trovato nutrimento dai reattori nucleari della centrale e dopo 15 anni si sta risvegliando. Ford diventerà così testimone di una colossale scia di distruzione che culminerà nella città di San Francisco, trasformata in un campo di battaglia a misura di mostro, dove il Predatore Alfa e le sue prede malvagie scateneranno tutta la loro furia in una battaglia epica per il sopravvento, con il futuro dell'umanità appeso a un filo...
SCHEDA FILM
Regia: Gareth Edwards
Attori: Aaron Taylor-Johnson - Ford Brody, Ken Watanabe - Dott. Ishiro Serizawa, Elizabeth Olsen - Elle Brody, Juliette Binoche - Sandra Brody, Sally Hawkins - Vivienne Graham, David Strathairn - Ammiraglio William Stenz, Bryan Cranston - Joe Brody, Al Sapienza - Huddleston, Victor Rasuk - Sergente Tre Morales, CJ Adams - Ford giovane, Carson Bolde - Sam Brody, Richard T. Jones - Capitano Russell Hampton, Patrick Sabongui - Luogotenente Marcus Waltz, Eric Keenleyside - Boyd, Ken Yamamura - Takashi, Garry Chalk - Stan Walsh, Hiro Kanagawa - Hayato, James D. Dever - Capitano Freeman, Brian Markinson - Whelan, Ty Olsson - Jainway, Gardiner Millar - Fitzgerald, Anthony Konechny - Thach, Jake Cunanan - Akio, Warren Takeuchi - Padre di Akio, Yuki Morita - Madre di Akio
Soggetto: David Callaham
Sceneggiatura: Max Borenstein
Fotografia: Seamus McGarvey
Musiche: Alexandre Desplat
Montaggio: Bob Ducsay
Scenografia: Owen Paterson
Arredamento: Elizabeth Wilcox
Costumi: Sharen Davis
Effetti: Jim Rygiel, The Moving Picture Company, The Third Floor, Double Negative, Pixel Pirates, ScanlineVFX, Hammerhead Productions, Pixel Playground Inc
Altri titoli:
Godzilla 3D
Gojira surî dî
Durata: 120
Colore: C
Genere: FANTASY
Specifiche tecniche: ARRI ALEXA PLUS 4:3, CODEX ARRIRAW (2.8K), PANAVISION, D-CINEMA, (1:2.35)
Tratto da: ispirato al personaggio "Godzilla", di proprietà e creato dalla TOHO CO., LTD.
Produzione: LEGENDARY PICTURES, DISRUPTION ENTERTAINMENT, TOHO COMPANY, WARNER BROS.
Distribuzione: WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA
Data uscita: 2014-05-15
TRAILER
NOTE
- BOB DUCSAY FIGURA ANCHE COME COPRODUTTORE DEL FILM.
CRITICA
"Come ogni vera star, Godzilla arriva ad agitarsi sullo schermo 3D: solo 60 minuti dopo l'inizio. (...) Per clausola, il nuovo film, 29° della serie, col compito di farci dimenticare il deludente remake di Emmerich del '98, doveva rispettare l'origine nucleare del disastro. Tenuta in notturna l'azione, color del fango, sotto cieli bigi, rimorsi e rimpianti, l'autore si diverte a rinnovare gli optional per cui il lucertolone dalla grafica squamosa spigolosa lunga 106 metri e 70 cm d'altezza (designer Andrew Baker), torna in superficie dove combatte non solo contro i soldatini ma con altri suoi pari mostruosità come Muto, creatura a 8 zampe, finendo per inabissarsi di nuovo nel profondo dell'oceano in attesa del 30° reboot. Ma lasciamo aperto il pacco sorpresa. Ossequioso al genere nella tradizionale scansione narrativa che rispetta al millesimo, per cui gran retorica familiare e grand bouffe di sentimentalismo da happy birthday daddy prima delle scene clou in cui il mondo va in pericolo (è colpa sua), Edwards firma un'edizione con momenti di presa adrenalinica ma anche alcuni «tacet» di emozione, di buona coerente presa scenografica ma convenzionale nei dialoghi. La priorità è degli effetti speciali, gli attori fanno il loro dovere e Bryan Cranston passa il testimone ad Aaron Taylor-Johnson, mentre intorno si agitano e piangono Sally Hawkins, reduce da Woody Allen, la Binoche per un saluto, Ken Watanabe che non può certo lanciare la prima pietra." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 15 maggio 2014)
"Sfornato nel 60 anniversario del più celebre Re dei Mostri - con King Kong - Godzilla è un apparato di tale imponenza spettacolare che alla sua guida si immagina dovesse occorrere uno scienziato più che un regista. La monumentale creatura preistorica nasce al cinema nel 1954, per rivivere in un'infinita serie di film dopo il capostipite di Ishiro Honda. (...) Juliette Binoche in una piccola partecipazione di prestigio con Bryan Cranston di 'Breaking Bad' e David Strathairn di 'Good Night and Good Luck' fanno ricco il cast." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 15 maggio 2014)
"Non era facile il compito per il regista Gareth Edwards. Quando ti devi confrontare con un'icona come 'Godzilla' (con numerosi fan sparsi nel mondo), nata nel '54 sull'onda del terrore nucleare, e con a disposizione un budget impressionante, inevitabilmente pressioni e attese salgono di pari passo. Oltretutto, la precedente rilettura occidentale del capostipite dei Kaiju, firmata da Emmerich, non fu certo un capolavoro, tanto da vincere il premio Razzie come peggior remake. Per fortuna, Edwards è riuscito a confezionare un prodotto interessante, ben miscelato, che ha, però, qualche difetto (come il durare una ventina di minuti di troppo). (...) in simili blockbuster la credibilità è un eufemismo e quindi bisogna soprassedere su certe scorciatoie nello spiegare le relazioni tra i protagonisti. Del resto, trattasi di pop corn movie e quindi ciò che conta è vedere Godzilla in azione. Anche se qui, in realtà, gli scontri tra i mostri vengono mostrati in secondo piano, come se fossero un corollario ad una storia tra umani. Una scelta interessante e azzeccata, con l'aggiunta di una splendida fotografia, un 3D degno di questo nome e un taglio old style che richiama alla mente le origini del mito." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 maggio 2014)
"Piacerà anche a chi non è stato un fan dei '«ojira» precedenti. Da parte nostra non abbiamo molto amato il 'Godzilla' di 60 anni fa (perché gli effetti erano mediocri e il soggetto rifletteva il rancore nipponico per il bombardamento di Hiroshima). E nemmeno il kolossal di fine secolo diretto dal regista catastrofico Roland Emmerich, in quell'occasione al minimo dell'ispirazione. Questo invece è destinato a mandare a casa tutti contenti. Dai «godzilleschi» d'antica data (alcune sequenze sono un omaggio evidente al ciclo dei «fifties»). Ai fan del cinema fracassone. Il regista Gareth Edwards è un novizio del film a grande budget (il suo film precedente costava un decimo di questo) ma usa il 3D con la sicurezza di un veterano e il match tra i due colossi gli è venuto splendido (i ragazzini in platea schioderanno i sedili). Dagli spettatori che pretendono una storia con personaggi (il conflitto generazionale è sempre in primo piano) e non un luna park dell'orrore. A coloro, inoltre, che amano porsi degli interrogativi anche di fronte a un mastodonte d'intrattenimento. Qui avranno di che pasteggiare. L'interrogativo è sempre lo stesso, da Giulio Verne ai tempi nostri. L'uomo può dominare la natura o magari distruggerla. Risposta che farà piacere a molti (ambientalisti compresi): no l'uomo non può distruggere perché sarà sempre la natura a distruggere prima lui." (Giorgio Carbone, 'Libero', 15 maggio 2014)
"Era il 1954 quando uscì il primo film su 'Godzilla' (in originale 'Gojira') ed era una pellicola giapponese diretta da Ishiro Honda. Da quel momento molti film su Godzilla invasero i cinema orientali e occidentali fino ad arrivare al remake 'Godzilla' del 1998 di Roland Emmerich. Dopo anni di silenzio, Godzilla tornò però alla ribalta nel 1984 con 'Il ritorno di Godzilla' di Koji Hashimoto, in gran forma, guidando un'altra avventura che si richiama in parte alla prima del 1954. Elemento nuovo - a parte una più moderna concezione di effetti speciali - era l'allusione ai problemi politici internazionali con quel sottomarino russo che incrociava, incautamente, nelle acque del Sol Levante. Oggi approda invece nelle sale il nuovo 'Gojira' diretto da Gareth Edwards e interpretato da Aaron Taylor-Johnson, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, David Strathairn, Ken Watanabe, Sally Hawkins, Al Sapienza, Brian Markinson. (...) La pellicola racconta una storia originale su Godzilla, celebre kaiju del cinema giapponese, oramai diventato un personaggio della cultura mondiale. L'uscita della pellicola è stata concordata non a caso per i1 2014, per celebrare il sessantesimo anniversario della nascita di Godzilla. L'epica rinascita dell'icona Godzilla della Toho, in questa spettacolare avventura, dalla Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, contrappone il mostro più famoso del mondo alle malvagie creature che, sostenute dall'arroganza scientifica dell'umanità, minacciano la nostra esistenza. (...) Il kolossal di Gareth Edwards spazza via, quasi come farebbe proprio la coda del lucertolone, il ricordo di innumerevoli tentativi malriusciti di riportare sullo schermo il dinosauro di Honda Ishiro: dai tanti kaiju scaduti nel trash a quell'ibrido disaster movie che era il 'Godzilla' di Emmerich del 1998. La storia stavolta, scritta bene e con una trama avvincente, è più vicina allo spirito originario della saga, con le radiazioni nucleari al centro della questione, insieme al ruolo della razza umana che dovrebbe restare in equilibrio naturale con il resto del mondo. Ma si aggiungono delle sequenze davvero sensazionali che fanno del film una pellicola di puro intrattenimento e azione pura. Edwards concentra la storia in un lasso piuttosto breve dal punto di vista temporale, ma molto intenso, con il leggendario Godzilla alle prese con i mostri M.U.T.O. (Organismi Terrestri Massivi Non Identificati), creature protagoniste di immagini magnifiche in una versione tridimensionale resa ancora più incredibile, visto che il film non è stato girato direttamente in 3D. Il regista Gareth Edwards ha descritto 'Godzilla' come un anti-eroe: «Godzilla è sicuramente una rappresentazione della collera della natura. Il tema del film è l'uomo contro la natura e Godzilla è il castigo che meritiamo». A detta di Edwards, il design di 'Godzilla' è ispirato da orsi e draghi di Komodo e il muso, in particolare, è influenzato da orsi, cani e aquile." (Dina D'Isa, 'Il Tempo - Roma', 15 maggio 2014)
"Più alto di un grattacielo, più spaventoso di un tirannosauro, Godzilla torna ancora una volta sul grande schermo - e in 3D - dopo l'incredibile successo ricevuto in Giappone nel 1954 con il primo film della serie firmato da Ishiro Honda, manifesto contro quei pericoli nucleari che soltanto pochi anni prima avevano devastato il suo paese. Oggi l'atomica fa assai meno paura e non è certo nelle priorità dei guai del mondo. Ora è Gareth Edwards (debuttò con 'Monsters') a dirigere uno spettacolo avvincente e dark in cui la tipica famiglia legata allo scienziato-Cassandra affronta le distruzioni operate dal grosso lucertolone e da due temibili, enormi uccellacci affamati di bombe. L'umanità fa il suo dovere per salvarsi e Godzilla, rischiata la pelle e venuto in nostro aiuto, alla fine si getta nelle profondità marine. Aspettando di riemergere." (Luca Pellegrini, 'Avvenire', 16 maggio 2014)