La nuova storia segue le eroiche gesta dell'agenzia cripto-zoologica Monarch e dei suoi membri, che fronteggeranno una serie di mostri dalle dimensioni divine, tra cui il possente Godzilla, che si scontrerà con Mothra, Rodan e la sua nemesi più pericolosa, il mostro a tre teste King Ghidorah. Quando queste antiche super specie - ritenute veri miti - tornano in vita, inizierà la competizione per la supremazia, mettendo a rischio l'esistenza dell'umanità.
SCHEDA FILM
Regia: Michael Dougherty
Attori: Millie Bobby Brown - Madison Russell, Bradley Whitford - Dr. Stanton, Vera Farmiga - Dr. Emma Russell, Sally Hawkins - Dr. Vivienne Graham, Kyle Chandler - Mark Russell
Soggetto: Ishirô Honda - personaggi, Shigeru Kayama - personaggi, Takeo Murata - personaggi
Sceneggiatura: Max Borenstein, Zach Shields, Michael Dougherty
Fotografia: Lawrence Sher
Musiche: Bear McCreary
Montaggio: Bob Ducsay, Richard Pearson, Roger Barton
Scenografia: Scott Chambliss
Arredamento: Amanda Moss Serino
Costumi: Louise Mingenbach
Effetti: Albert Szostkiewicz, Robert Winter (II), Eric Frazier, Guillaume Rocheron, Industrial Light & Magic (ILM), Ray Giarratana
Suono: Erik Aadahl
Colore: C
Genere: AVVENTURA FANTASY AZIONE
Specifiche tecniche: 3D, 2D e IMAX
Produzione: LEGENDARY PICTURES, WARNER BROS. IN ASSOCIAZIONE CON TOHO CO., LTD
Distribuzione: WARNER BROS. PICTURES ITALIA
Data uscita: 2019-05-30
TRAILER
NOTE
- ALLA REGIA ERA STATO INIZIALMENTE ACCOSTATO GARETH EDWARDS.
CRITICA
"Siamo alle solite. Da quando nel '54 è tornato il dragone Godzilla dall'alito pesante e radioattivo fino al film del 2014 e oggi a questo bis, un emporio di banalità di Michael Dougherty (siamo a 35 di totale), il cinema usa la polverosa paura finis mundi appena appena incerottata da note di Debussy. C'è l'agenzia che monitora e la leggenda delle arcaiche creature, che si rivela reale, una lotta, una passerella di titani orribili e una delle scienziate che in fondo dice, stile Greta Thunberg, che ci meritiamo la distruzione: (...) Il budget è di sicuro superiore ai risultati, modesti e ripetitivi, sapendo che gli effetti speciali apocalittici superano il comune senso espressivo del cast con Kyle Chandler e Vera Farmiga." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 maggio 2019)
"Inscenare distruzioni di città statunitensi garantisce forti incassi proprio negli Stati Uniti. Anche la mega produzione 'Godzilla II - King of the Monsters' di Michael Dougherty si adegua: si apre sulle macerie di San Francisco del 'Godzilla I' (2014) e si chiude sulle macerie di Boston. Forse è odio per sé stessi; forse è senso di colpa per avere gli Stati Uniti, nella loro storia, bombardato mezzo mondo. Anche il pubblico giapponese corre dal 1954 al cinema per la distruzione delle sue città nella trentina di film su Godzilla (alias Gòjira) prodotti dalla Toho. Qui, forse, l'attrazione si spiega con la voglia di catarsi per il passato di bombardamenti subìti fino al 1945. Ancora nel 1954 la radioattività - diffusa da un esperimento nucleare americano a 'Bikini, nelle isole Marshall' - colpiva l'equipaggio del peschereccio Il dragone fortunato, ravvivando la memoria di Hiroshima e Nagasaki e, cinematograficamente, ispirando l'incipit del 'Godzilla' originario, quello così fascinoso di Ishiro Onda. (...) Prevedibile e convenzionale è invece il film di Dougherty, interpretato comunque da buoni attori come Sally Hawkins e Charles Dance, Ken Watanabe e Ziyi Zhang. Nella ormai ennesima resurrezione dei mostri appare un drappello di animalisti armati, guidato da un ex ufficiale britannico (Charles Dance). (...) L' animalismo è alla moda, il pacifismo non lo è più tanto. Così qui, tra gli scienziati che lavorano per la Monarch, in vista non è il personaggio dell'etologo (Kyle Chandler), ma quello dell'attivista (Vera Farmiga), cioè della sua ex moglie. Per ragioni diverse e con ineguale intensità entrambi vogliono Godzilla vivo. Pazienza se gli uomini, tutti o quasi, moriranno. In 'Godzilla I', la coppia aveva perso un figlio; in 'Godzilla II' rischiano di perdere la figlia (Millie Bobby Brown, eroina della serie tv Netflix Stranger Things), sola persona di buon senso in famiglia. Comprendendone il disagio, un militare quasi coetaneo nota: «Con genitori così scapperei di casa anch'io». Nella sceneggiatura di Dougherty e Zach Shields è l'unica osservazione condivisibile." (Maurizio Cabona, 'Il Messaggero', 30 maggio 2019)