Gli ultimi fuochi

The Last Tycoon

USA 1976
Monroe Stahr è il brillante e dittatoriale direttore della maggiore casa di produzione cinematografica di Hollywood negli anni '30. Un giorno, nel corso di un trambusto provocato negli studi da una scossa di terremoto, Monroe vede Kathleen, una ragazza che gli ricorda l'amatissima moglie, scomparsa prematuramente. Con la stessa facilità con la quale Stahr individua la ragazza, ne conquista la confidenza e ne diviene l'amante. L'avventura sentimentale gli fa trascurare il sincero affetto di Cecilia Brady, figlia dell'amministratore Pat, lo fa litigare con Brimmer, dirigente sindacale e lo rende negligente nei suoi compiti. Ma Kathleen sposa senza preavviso l'uomo che le ha salvato la vita...
SCHEDA FILM

Regia: Elia Kazan

Attori: Robert De Niro - Monroe Stahr, Tony Curtis - Rodriguez, Robert Mitchum - Pat Brady, Jeanne Moreau - Didi, Jack Nicholson - Brimmer, Donald Pleasence - Boxley, Ray Milland - Fleishacker, Dana Andrews - Red Ridingwood, Ingrid Boulting - Kathleen Moore, Peter Strauss - Wylie, Theresa Russell - Cecilia Brady, Tige Andrews - Popolos, Morgan Farley - Marcus, Eric Christmas - Norman, Leslie Curtis - Moglie di Rodrigues, Anjelica Huston - Edna, Bonnie Bartlett - Segretaria di Brady, Brendan Burns - Aiuto montatore, John Carradine - La guida turistica, Seymour Cassel - Impiegato, Jeff Corey - Il medico, Peggy Feury - Parrucchiera, Betsy Jones-Moreland - Una scrittrice, Lloyd Kino - Maggiordomo, Sharon Masters - Segretaria di Brady, Carrie Miller - Signora nel ristorante, Diane Shalet - Segretaria di Stahr, Patricia Singer - Ragazza sulla spiaggia

Soggetto: Francis Scott Fitzgerald - racconto

Sceneggiatura: Harold Pinter

Fotografia: Victor J. Kemper

Musiche: Maurice Jarre

Montaggio: Richard Marks

Scenografia: Gene Callahan

Arredamento: Jerry Wunderlich

Costumi: Anna Hill Johnstone, Anthea Sylbert

Effetti: Henry Millar Sr.

Altri titoli:

El último magnate

Der letzte Tycoon

Le dernier nabab

Durata: 122

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANAFLEX, TECHNICOLOR, 35 MM (1:1.85)

Tratto da: racconto di Francis Scott Fitzgerald

Produzione: SAM SPIEGEL PER PARAMOUNT PICTURES, ACADEMY PRODUCTIONS

Distribuzione: DEAR - RICORDI VIDEO, DVD: UNIVERSAL PICTURES (2011)

NOTE
- IL FILM E' BASATO SULLA STORIA DELLA VITA DEL GRANDE PRODUTTORE IRVING THALBERG.

- SAM SPIEGEL VOLEVA JACK NICHOLSON COME PROTAGONISTA, MA IL REGISTA GLI HA PREFERITO DE NIRO.
CRITICA
"Interpretato, studiato e realizzato superbamente, questo film non è la rievocazione della personalità di Francis Scott Fitzgerald (di cui comunque propone diversi aspetti mediante l'aggancio alla sua opera incompiuta del 1937); non è il solito 'revival' del mondo di Hollywood (anche se ne ripensa diversi aspetti o con ironia e con nostalgia); non è lo sfogo autobiografico del regista (che pur vi immette molto della sua esperienza. Muovendosi su diversi piani, ben fusi nella sceneggiatura e nella realizzazione, il dramma di Monroe Stahr è psicologico, è di ambiente, è sociale, ed anche qualcosa di più." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 82, 1977)

"'The Last Tycoon', letteralmente "L'ultimo magnate", è quell'Irving Thalberg, boss della MGM, che faceva e disfaceva con intuito commerciale infallibile, perpetuamente battagliando con Mayer da una parte e con gli scrittori cinematografici dall'altra ('Io non dico che ho più cervello di uno scrittore' - afferma Stahr Monroe, il protagonista del film - 'dico solo che il suo cervello mi appartiene, io so come usarlo'). Nella versione cinematografica Monroe è insieme Fitzerald e Thalberg, ed è anche Sam Spiegel. Le sue donne sono la rievocazione delle donne dello scrittore, ucciso a 44 anni (1940) dall'alcool e da una crisi cardiaca e, come lui, vive nel ricordo di una moglie defunta che invano tenta di far rivivere nella giovane Kathleen. E' a questo punto che i riferimenti a Fitzgerald e a Thalberg si fanno più tenui, espandendosi in una precisa ricostruzione ambientale degli anni trenta. (...) Chiude il film l'immagine dell'ex magnate che, sempre più solo e più minuto, si aggira per gli immensi e impersonali studi cinematografici nei quali irrompe un nuovo modo di far cinema." (Sinaldo Sinaldi, Segnalazioni cinematografiche, vol. 82, 1977)