Il film rievoca gli avvenimenti susseguitisi dal 20 aprile 1945 - in cui Hitler nella Berlino semidistrutta e assediata dall'Armata Russa, si chiude nel suo bunker sotterraneo, con l'amante, Eva Braun e un gruppo di alti gerarchi e generali nazisti - al 29 dello stesso mese, che vede il dittatore e la donna, divenuta frattanto sua legittima moglie, darsi la morte col cianuro. Tali avvenimenti sono: l'ultimo consiglio di guerra; il tradimento di Goering; il richiamo di Von Greim da Monaco e il suo rocambolesco atterraggio nella Berlino ormai quasi tutta in mano ai sovietici; l'impiego dei bambini nella lotta contro i russi; l'annuncio delle trattative segrete di Himmler con gli angloamericani; la fucilazione di Hermann Fegelein cognato di Eva Braun; la lugubre cerimonia della distribuzione del cianuro a tutti coloro che hanno seguito il Führer nel bunker e che hanno giurato di uccidersi con lui; la morte di Eva Braun e di Hitler cui non segue, però, quella della sua corte: anziché portarsi alla bocca la pastiglia di veleno gerarchi e generali, cui Hitler aveva sempre proibito di fumare, si accendono una sigaretta.
SCHEDA FILM
Regia: Ennio De Concini
Attori: John Barron, John Bennet, Adolfo Celi, Diane Cilento, Gabriele Ferzetti, Eric Porter, Doris Kunstmann, Alec Guinness, Simon Ward, Joss Ackland
Sceneggiatura: Wolfgang Reinhardt, Ennio De Concini, Maria Pia Fusco
Fotografia: Ennio Guarnieri
Musiche: Mischa Spoliansky
Montaggio: Kevin Connor
Durata: 107
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
Tratto da: "GLI ULTIMI GIORNI DELLA CANCELLERIA" DI GERHARD BOLDT
Produzione: WOLFGANG REINHARDT
Distribuzione: MGM
CRITICA
Il ritmo è, come richiedeva la storia opprimente, lento, intervallato da documenti cinematografici sui trionfi e la rovina del nazismo; Alec Guinnes presta al personaggio di Hitler una maschera di allucinante fissità. Dagli insensati monologhi del Fuhrer e più ancora dai disastrosi effetti della sua impresa è facile risalire all'individuazione e quindi alla condanna degli errori di partenza, nonostante si commetta, qua e là, l'ingenuità di far apparire il fondatore del nazismo un grottesco personaggio da burletta meschino e sempliciotto. (Segnalazioni Cinematografiche).