GLI ARTIGLI DELLO SQUARTATORE

In Inghilterra, nella seconda metà dell'Ottocento, il dottor John Pritchard, qualche minuto dopo la fine di una seduta spiritica, scopre che la medium è stata assassinata. Due sono i sospetti omicidi: il deputato Dysart e Anna, un'orfana diciassettenne già al servizio della morta. Convintosi ben presto che il politico è innocente, il medico, che è tra i primi seguaci delle teorie freudiane, decide di servirsi della psicanalisi per scoprire quale trauma infantile abbia spinto Anna, che non ricorda nulla, a uccidere la medium. Purtroppo, i suoi metodi falliscono, mentre la giovane, sempre in stato di temporanea incoscienza, commette altri due delitti. Seguendo un'ingiunzione di Dysart, che ha minacciato altrimenti, di denunciarli entrambi alla polizia, Pritchard si reca, con Anna, da una veggente, notoriamente capace di ricostruire il passaro di chiunque si sottoponga alle sue pratiche. Qui il medico scopre, con raccapriccio, che la giovane è figlia del terribile Jack lo Squartatore, da tempo scomparso, che ha assistito, in tenera età, all'uccisione della madre ad opera del padre e che ora, impossessatosi di lei, Jack continua, per mezzo suo, a soddisfare la propria sete di sangue. Pagando con la vita, Pritchard, dopo essere stato gravemente ferito da Anna, riuscirà a impedirle di essere ancora una volta strumento del suo perverso genitore.