GLI ANGELI DI BORSELLINO - SCORTA QS21

ITALIA 2003
I 57 giorni che separano la strage di Capaci, 23 maggio 1992 - in cui perse la vita il giudice Falcone con la moglie e la scorta - da quella di Via D'Amelio, 19 luglio 1992 - tomba del giudice Borsellino e della sua scorta - sono raccontati da Emanuela, una ragazza di Sestu in provincia a Cagliari che con i suoi colleghi poliziotti della scorta "Quarto Savona 21" avevano il compito di proteggere ad ogni costo il procuratore aggiunto di Palermo. In un clima generale cittadino di notevole tensione instauratosi dopo l'assassinio del giudice Falcone, Emanuela vive giornate all'insegna dell'incertezza, e anche nel gruppo dei colleghi che lavorano con lei si respira un'aria pesante. Borsellino periodicamente va in visita a casa dell'anziana mamma, e la scorta provvede a sorvegliare il percorso. In seguito ad un disguido legato ad ispezioni illegali, il questore sospende il gruppo per un mese, ma è proprio Borsellino a condonare tutti e a richiamarli con sé. Intanto il fidanzato, al momento di lasciare la Sicilia, chiede a Emanuela di sposarlo e fissano la data del matrimonio per il mese di dicembre. Il 19 luglio 1992, in occasione di un nuova visita di Borsellino alla mamma, quando la macchina arriva vicino alla casa esplode in aria. Il giudice e tutti gli agenti della scorta muoiono sul colpo.
SCHEDA FILM

Regia: Rocco Cesareo

Attori: Brigitta Boccoli - Emanuela Loi, Pino Insegno - Agostino Catalano, Alessandro Prete - Eddie Cosina, Vincenzo Ferrera - Vincenzo Li Muli, Cristiano Morroni - Claudio Traina, Francesco Guzzo - Antonio Vullo, Tony Garrani - Il Giudice Paolo Borsellino, Sebastiano Lo Monaco - Ispettore Capo, Ernesto Mahieux - Palmara, Benedicta Boccoli - Claudia Loi

Soggetto: Ugo Barbara, Mirco Da Lio, Paolo Zucca, Massimo Di Martino

Sceneggiatura: Ugo Barbara, Mirco Da Lio, Massimo Di Martino, Paolo Zucca

Fotografia: Bruno Cascio

Musiche: Elvira Lo Cascio, Giovanni Lo Cascio

Montaggio: Giovanni Ballantini

Scenografia: Aldo Rastelli

Costumi: Maria Silvana Cutuli

Durata: 99

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: LIBRO DI FRANCESCO MASSARO "LA RAGAZZA POLIZIOTTO. STORIA DI EMANUELA LIOI."

Produzione: SILVA FILM

Distribuzione: GIOVANNI DI CLEMENTE PER CDI COMPAGNIA DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE

Data uscita: 2003-11-21

CRITICA
"I fatti che si susseguono, le reazioni spesso dolorose dei singoli, anche qualche incidente minore, portano tutti il segno della fine imminente. Con un'angoscia plumbea che non tarda a diventare il clima stesso del film, la sua cifra, il suo stile. Cui si aderisce con il cuore stretto anche, per contrasto, nei momenti - come un matrimonio del capo scorta, dei ricordi di giorni sereni in famiglia - che sembrano distesi. Vi concorre l'interpretazione di tutti, attori di teatro, di cinema, di televisione. All'insegna di una partecipe sincerità. Specialmente vibrante nella protagonista, Brigitta Boccoli, vista in tv con Gianni Boncompagni, Leonardo Pieraccioni, Pippo Baudo e in molti film tra gli Ottanta e i Novanta. Tesa, sensibile, attraversata ora da intenerimenti ora da fortissime tensioni, le esprime sempre con finezza e con misura. Coinvolgendo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 novembre 2003)

Cronaca ancora tragicamente recente, per certi versi, e anche Storia, perché la si vorrebbe archiviare in un passato che non abbia mai più a ripetersi. Ma se indagare i motivi sociali e politici di quei fatti è compito gravoso, difficile, rischioso, è giusto almeno non dimenticarsi di chi, insieme ai giudici, ha perso la vita nell'esercizio del proprio dovere. Così il copione sceglie la strada di concentrarsi sull'aspetto umano dei protagonisti e, in particolare, su quella di Emanuela, unica donna del gruppo. Se sotto il profilo narrativo il racconto stenta un po' a mettersi in moto, scontando qualche lentezza e qualche carenza di montaggio, nella seconda parte la regia si fa più stringata e serrata: allora emerge bene il tema della quotidianità della vita di Emanuela, le sue umanissime paure, le speranze, le attese. Pessimismo e fatalismo sembrano prevalere nell'azione della polizia, forse dovuti ad un certa fretta nella costruzione psicologica dei personaggi di contorno." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 136, 2003)