Elsa Lundenstein, laureata in medicina, è da otto anni l'amante d'un uomo anziano. Questi s'ammala di malattia incurabile, un cancro alla gola: dopo averlo curato amorevolmente per due anni, Elsa l'uccide con una forte iniezione di morfina. Essa sostiene d'averlo ucciso per sottrarlo alle sofferenze atroci dell'agonia, secondo la promessa fatta all'ammalato. La sorella del defunto afferma che Elsa, la quale da sei mesi aveva un altro amante giovanissimo, ha ucciso per assicurarsi l'eredità del vecchio amante. Il processo contro Elsa Lundenstein si celebra in Corte d'Assise: sette giurati, estratti a sorte secondo la legge, dovranno giudicare e rendere il verdetto. Nessuno di questi cittadini, dei quali veniamo a conoscere la qualità, la condizione, i casi personali, lo stato d'animo, potrà sottrarsi all'influenza di questi fattori individuali, che concorreranno in modo decisivo alla formazione del giudizio di ciascuno. Il risultato dei vari opposti pareri è una condanna a cinque anni; troppo pochi, dice il commento, se Elsa ha ucciso per interesse e malvagità; troppi se ha voluto soltanto mantenere la parola data.
SCHEDA FILM
Regia: André Cayatte
Attori: Claude Nollier - Elsa Lundenstein, Valentine Tessier - Marceline Micoulin, Noël Roquevert - Andrieux, Raymond Bussières - Noblet, Annette Poivre - Tulu, Antoine Balpêtré - Presidente, Michel Auclair - Serge Kramer, Jean Debucourt - Caudron, Jacques Castelot - Gilbert De Montesson, Jean-Pierre Grenier - Flavier, Marcel Pérès - Malingré
Sceneggiatura: André Cayatte, Charles Spaak
Fotografia: Jean Bourgoin
Musiche: Raymond Legrand
Montaggio: Christian Gaudin
Scenografia: Jacques Colombier
Altri titoli:
Let Justice Be Done
Justice Is Done
Durata: 105
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: ROBERT DORFMANN/SILVER FILMS
Distribuzione: LUX
NOTE
LEONE D'ORO DI SAN MARCO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 1950.