Giulia vive a Milano ed è una ragazza come tante altre. E' stata appena lasciata da un uomo e cerca di reagire e trovare qualcosa per cui valga la pena sorridere. Conosce un ragazzo con il quale, per dimenticare, si concede un rapporto occasionale. Cerca i suoi amici per parlare e sfogarsi e cammina senza meta per le vie della città. Incontra una donna arrivata da Torino per un chiarimento con il suo uomo che non ha più nulla da dirle e non vuole neppure vederla. Le due, per solidarietà femminile, si alleano e regolano insieme i conti con lui. Nessuna delle due se la sente di tornare a casa e restare da sola e così trascorrono l'intera notte in giro per Milano.
SCHEDA FILM
Regia: Silvio Soldini
Attori: Carla Chiarelli - Giulia, Giuseppe Cederna, Andrea Novicov, Moni Ovadia, Daniela Morelli, Pier Luigi Picchetti, Carlo Arlunno, Roberto Casali
Soggetto: Silvio Soldini
Sceneggiatura: Silvio Soldini, Laura Fremder - collaborazione
Fotografia: Luca Bigazzi
Musiche: Matteo Di Guida, Gianni Celesia, Silvio Soldini
Montaggio: Claudio Cormio, Silvio Soldini, Michele Bonelli - coll. non accreditata
Scenografia: Franca Bertagnolli
Costumi: Franca Bertagnolli
Durata: 58
Colore: C
Genere: MEDIOMETRAGGIO COMMEDIA
Specifiche tecniche: 16 MM
Produzione: BILICON FILM
Distribuzione: INDIGENA FILM
NOTE
- IL FILM E' STATO PRESENTATO IN CONCORSO AL FESTIVAL DI BERLINO DEL 1985, NELLA SEZIONE 'FORUM'.
- HA VINTO IL "GRAND PRIX" AL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI ANNECY.
CRITICA
"Automaticamente wendersiana è la 'sensibilità'che percorre 'Giulia in ottobre'. E' quella eterodossa dei suoi coetanei (Soldini ha 27 anni), ma è attenzione a soggetti diversi e veri, non mitizzazione di un immaginario deresponsabilizzato. I fatti sono subito scavalcati in una vicenda più sottile sino a sembrare 'fragile', dedrammatizzata ma non 'povera'. Pochi giorni (anzi notti) di ottobre nell'esistenza di Giulia, un rapporto andato a male, un lavoro 'subìto' a un supermercato o a un negozio di fotocopie, incontri 'casuali', avvengano o no per caso. L'interesse del film è nella libertà e concretezza dei modi di essere." (da 'Undici per gli anni novanta', 'Il Patologo', Ubulibri, 1986)