Nel 1990, in una villa sul mare, Julia, scrittrice di libri per l'infanzia, è ospite del suo editore, Jack, che le chiede di sposarlo. Uscito Jack, Julia riceve una telefonata di Daniel, che dice di aver sbagliato numero, ma imbastisce un incontro telefonico, stimolando la donna, che finisce per abbandonarsi a confidenze intime sulla sua infanzia. Julia decide di invitare a pranzo Daniel. Daniel arriva, trascorrono insieme la notte, con la parentesi di una donna, che sulla spiaggia cerca il suo cavallo, e che mostra di conoscere Daniel, chiamandolo Charles. Al mattino l'uomo se ne va, e l'amazzone del giorno prima avvisa Julia di essere stata vittima dello stesso trattamento, e le fornisce l'indirizzo dell'uomo. Infuriata, Julia lo lascia diffidandolo a cercarla nuovamente. Ma Daniel si presenta a casa sua e convince Jack, che è lui innamorato di Julia e che per il loro bene deve allontanarsi. Julia sembra aver preso le distanze da entrambi, e chiede a Daniel di chiamarla di lì a un mese. Partiti gli uomini, la donna, libera, si abbandona ad una danza sulla spiaggia.
SCHEDA FILM
Regia: Bashar Shbib
Attori: Daphna Kastner - Julia, David Duchovny - Daniel, David Charles - Jack, Tim Ray (II) - Leo, Clare Bancroft - Jackie, Martin Donovan - Freddy, Anita Olanick - Ursulla, Al Samuels - Proprietario, Julie Roswal - Proprietaria
Soggetto: Daphna Kastner
Sceneggiatura: Daphna Kastner, Bashar Shbib
Fotografia: Stephen Reizes
Musiche: Emilio Kauderer
Montaggio: Bashar Shib, Dan Foegelle
Effetti: Larry Arpin
Altri titoli:
Julia hat zwei Liebhaber
Julia a deux amants
Julia tiene dos amantes
Durata: 84
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: ONEIRA PICTURES INTERNATIONAL
Distribuzione: ARTIMM 1992 - MINERVA VIDEO
CRITICA
"Gli uomini, che mascalzoni: vecchia ma buona idea. Peccato che il ritmo poi si allenti, che le battute non abbiano lo sprint necessario. Forse l'oscar no, ma un premio almeno dalla SIP, il film dovrebbe vincerlo." (Maurizio Porro, Il Corriere della sera)
"Per trattare con un linguaggio cinematografico convincente una commedia come questa ci vorrebbe altro che la regia dello sconosciuto Bashar Shbib: forse ci saremmo risparmiati la noia che, specie nel primo tempo, deborda dallo schermo, occupato costantemente dai due attori con l'orecchio attaccato al telefono." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 117, 1994)