Giù per il tubo

Flushed Away

La Aardman di Wallace & Gromit vince la sua nuova scommessa. Con un'animazione a base di humor e topi in smoking

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GRAN BRETAGNA 2006
Roddy è un sofisticato topo di Kensington. Un giorno, da un rubinetto dell'elegante appartamento dove abita Roddy schizza fuori Syd, un sudicio topo di fogna che vede realizzato il sogno di una vita: abitare finalmente in un posto di classe. Roddy ovviamente non è d'accordo nel dare il benvenuto al nuovo coinquilino, così decide di rimandarlo a casa attirandolo in una trappola di cui rimane vittima egli stesso. Ed è così che dal lusso di Kensington il povero Roddy si ritrova nell'umile e sporco mondo di Ratropolis. Qui incontra Rita, una topolina che solca i canali delle fogne a bordo del suo battello, cui il topo disperato chiede aiuto per tornare a casa. Tuttavia c'è qualcuno che non ha nessuna intenzione di permettere l'uscita di Roddy e Rita dalle fogne: il malvagio Rospo...
SCHEDA FILM

Regia: Sam Fell, David Bowers

Sceneggiatura: Ian La Frenais, Dick Clement

Fotografia: Frank Passingham, Brad Blackbourn

Musiche: Harry Gregson-Williams

Montaggio: John Venzon, Eric Dapkewicz

Scenografia: Pierre Oliver Vincent, Scott Wills

Costumi: Jane Poole

Effetti: Igor Lodeiro, Wendy Rogers

Altri titoli:

Ratropolis

Durata: 100

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE COMMEDIA

Produzione: AARDMAN ANIMATIONS, DREAMWORKS ANIMATION

Distribuzione: UIP

Data uscita: 2006-12-22

NOTE
- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: HUGH JACKMAN (RODDY), KATE WINSLET (RITA), ANDY SERKIS (ARPIO), IAN MCKELLEN (ROSPO), BILL NIGHY (BIANCHINO), JEAN RENO (RANOCCHIO'), SHANE RICHIE (SYD).
CRITICA
"Pur restando il miglior film d'animazione uscito per Natale, 'Giù per il tubo' mostra invece i suoi limiti nel registro dei contenuti. Non mancano i messaggi edificanti sul valore della famiglia, già inflazionati dalla Pixar e la quasi totalità delle gag intorno all'antropomorfismo e alle analogie tra il nostro mondo e quello dei topi. Fortuna che il ritmo è sostenuto e che le situazioni al secondo grado non sono riservate ai soli minori di otto anni." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 dicembre 2006)

"Doveva succedere. Anche alla Aardman è arrivato il computer e dopo 'Galline in fuga', pupazzi di plastilina come i gloriosi 'Wallace & Gromit' ma rifiniti a colpi di pixel, ecco 'Giù per il tubo', primo film Aardman in 3 D. Quasi uno choc, per chi adorava il tocco 'a mano' del geniale Nick Park. Per limitare il trauma la DreamWorks ha mantenuto il look gommoso dei personaggi, ma inutile fingere: non è più la stessa cosa. Fìsime da cultori a parte, 'Giù per il tubo' funziona benone. (...) Con omaggi discreti a Kafka e Marcel Marceau per contorno. E un tocco satirico (i rozzi ma generosi ratti di chiavica contro l'esangue topo di città) che una volta sarebbe stato sublime, mentre in questo strano ibrido anglo-americano risulta un poco stinto. Un peccato, ma bisognerà abituarsi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 29 dicembre 2006)

"Il film più divertente di Natale, il vero cinepanettone, è questo d'animazione, computer graphic e non più plastilina, della ditta londinese Aardman ('Wallace e Gromit', 'Galline in fuga') ora targata DreamWorks. (...) Finalmente fuori dalla estetica 'carina' degli animaletti del bosco, il cartone offre personaggi originali, spiritosi, rifacendosi alle vecchie fiabe morali (di Esopo, Il Topo di campagna e di città) con citazioni di Nemo e Indiana Jones, ma anche Stanlio e Ollio, scorrettezze di notevole anarchia grafica ed etica, un humour molto british e una fantasia che ricicla con spirito il quotidiano." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 5 gennaio 2007