Giù al nord - Bienvenue chez les Ch'tis

Bienvenue chez les Ch'tis

Campione di incassi di ogni tempo in Francia, è la commedia di Dany Boon: gradevole, pulita, ma poco esportabile

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FRANCIA 2008
Un funzionario delle Poste, originario del sud della Francia, per punizione viene trasferito al nord, nella cittadina di Bergues. Costretto a venire in contatto con le tradizioni locali e ad interagire con i bizzarri abitanti del posto, gli Ch'tis, contro tutti i suoi pregiudizi scoprirà una popolazione accogliente e solare.
SCHEDA FILM

Regia: Dany Boon

Attori: Kad Merad - Philippe Abrams, Dany Boon - Antoine Bailleul, Zoé Félix - Julie Abrams, Lorenzo Ausilia-Foret - Raphaël Abrams, Anne Marivin - Annabelle Deconninck, Philippe Duquesne - Fabrice Canoli, Guy Lecluyse - Yann Vandernoout, Line Renaud - Madre di Antoine, Alexandre Carrière - Tony, Patrick Bosso - Gendarme A7, Zinedine Soualem - Momo, Michel Galabru - Prozio di Julie, Stéphane Freiss - Jean, Jérôme Commandeur - Ispettore Lebic, Fred Personne - Sig. Vasseur, Jenny Cleve - Mamie 'Quinquin', Christophe Rossignon - Cameriere della Brasserie

Soggetto: Dany Boon, Alexandre Charlot, Franck Magnier

Sceneggiatura: Dany Boon, Alexandre Charlot, Franck Magnier

Fotografia: Pierre Aïm

Musiche: Philippe Rombi

Montaggio: Luc Barnier

Scenografia: Alain Veyssier

Arredamento: Sébastien Monteux-Halleur

Costumi: Florence Sadaune

Effetti: Les Versaillais

Altri titoli:

Welcome to the Sticks

Welcome to the Land of Shtis

Durata: 106

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35)

Produzione: PATHÉ RENN PRODUCTIONS, HIRSCH, LES PRODUCTIONS DU CHICON, TF1 FILMS PRODUCTIONS

Distribuzione: MEDUSA, DVD: MEDUSA HOME ENTERTAINMENT (2009)

Data uscita: 2008-10-31

CRITICA
"A due anni dal furore che ha provocato in Francia, arriva anche sui nostri schermi 'Chez les Ch'tis' titolo correttamente - anche se non filologicamente - tradotto in italiano con 'Giù al nord'. (...) A guardare 'Chez les Ch'tis' i francesi si devono essere divertiti come gli italiani di fronte a Totò e Peppino (e la malafemmina...) che sbarcano a Milano col colbacco e la pelliccia di astrakan chiedendo al vigile: 'noio vulevan savuar l'indiris...'. L'effetto è lo stesso, almeno per i francesi. Per gli italiani sarà tutta una questione di doppiaggio, per il quale i curatori hanno scelto, non un dialetto già esistente, ma una sorta di "non lingua" inventata ex novo. Ispiratosi a Jacques Tati e a Dino Risi, il regista Dany Boon mette davanti all'obiettivo alcuni tra i migliori caratteristi d'oltralpe, capitanati da lui stesso, tra i comici cine-televisivi più amati in Francia. Tra i più felici del successo della pellicola, gli abitanti della zona protagonista, di solito ispiratori di storie tristissime di lavoro, miniere e suicidi. Finalmente anche loro potranno ridere dei cliché che sinora li hanno penalizzati. E intanto godersi dell'incremento di turismo (del 20 per cento) che ha felicemente colpito l'intera regione." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 24 ottobre 2008)

"Peccato che il doppiaggio non riesca a rendere i bisticci dell'originale (troppa grazia qualche copia sottotitolata?), e che il massimo campione d'incassi francese di sempre, in italiano resti una commediola. A riscoprire in chiave comico-sentimentale le piccole patrie, nella Francia si scoperchia il vaso di Pandora. Ma nel paese dei campanili è come sfondare una porta aperta." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 7 novembre 2008)