L'industriale veneto La Noce ha una fabbrica di formaggi che inquina un fiume presso Catania. Grossolano e spregiudicato, aiuta, traendone qualche vantaggio, una città per ragazzi diretta da un monsignore maneggione. Per scongiurare i rigori della legge antinquinamento gli occorrono i favori dell'onorevole Pedicò, che è solito dare una mano a chi gli cede la moglie. Ma quella di La Noce, oltre che affetta da manie religiose, è anche scarsamente appetibile, per cui il segretario dell'industriale, rag. Albertini, provvede a sostituirla con una prostituta di infimo ordine "Cocò". Nel vagone letto fra Roma e la Sicilia, e più tardi nella villa dell'onorevole, accadono equivoci e scambi di persona che mandano all'aria i progetti e provocano esplosioni di insulti fra i protagonisti. Risultato: il caseificio cade nelle mani di Robertazzi protettore della prostituta, mentre il rag. Albertini, ridotto dopo mille disavventure a fare il protettore di Cocò, tornata all'antico e più congeniale mestiere, viene ucciso da un concorrente.
SCHEDA FILM
Regia: Sergio Martino
Attori: Edwige Fenech - Giovannona Coscialunga in arte Cocò, Pippo Franco - Ragionier Mario Albertini, Gigi Ballista - Commendatore La Noce, Riccardo Garrone - Robertuzzo, Francesca Romana Coluzzi - Mary, Patrizia Adiutori - Luisella, Vittorio Caprioli, Armando Bandini, Sandro Merli, Vincenzo Crocitti, Danika La Loggia, Sandro Dori, Adriana Facchetti
Soggetto: Tito Carpi, Luciano Martino
Sceneggiatura: Francesco Milizia, Carlo Veo, Franco Mercuri
Fotografia: Stelvio Massi
Musiche: Guido De Angelis, Maurizio De Angelis
Montaggio: Attilio Vincioni
Scenografia: Giovanni Natalucci
Arredamento: Luigi Urbani
Costumi: Oscar Capponi
Altri titoli:
Giovannona coscialunga disonorata nell'onore
Durata: 94
Colore: C
Genere: EROTICO
Specifiche tecniche: CINESCOPE, EASTMANCOLOR
Produzione: LUCIANO MARTINO PER DANIA FILM
Distribuzione: INTERFILM (1973) - GENERAL VIDEO
CRITICA
"Celebre, almeno nel titolo, commedia degli equivoci, meno greve del suo titolo e più divertente del previsto, che si snoda tra mille quiproquo, battute più o meno stantie e qualche appetitoso spogliarello dell'abbondande Edwige Fenech, all'epoca nella non casuale compagnia del regista Sergio Martino. Tra gli ottimi caratteristi si segnalano i compianti Gigi Ballista e Vittorio Caprioli". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 11 luglio 2000)