Giannino Stoppani è il terribile bambino, unico figlio maschio, con tre avvenenti sorelle già in età di marito, del comm. Stoppani, ricco commerciante nella Roma umbertina dei primi anni del novecento. Tutta la famiglia vive sotto l'incubo delle monellerie di Giannino che prende così l'appellativo di Gian Burrasca; i suoi lazzi non risparmiano nessuno, né i familiari né tanto meno compagni di scuola e direttori; più volte minacciato di essere messo in collegio riesce sempre a commuovere la madre e a rimanere in casa. Ma dopo averne fatta una più grossa delle altre, scappa di casa e va in campagna dalla zia Bettina, vedova lacrimosa che trasfonde in una pianticella di dittamo l'amore dato prima al marito di cui custodisce anche le ceneri in un'urna speciale. Ma anche qui Gian Burrasca ben presto esercita la sua diabolica monelleria e finalmente lo vediamo in un collegio dove pare che i metodi siano abbastanza duri per domarlo. In realtà non è così perché ben presto i compagni lo aiuteranno nelle sue imprese rivolte contro i terribili dirigenti, specialmente verso la direttrice e il suo assistente, capeggiando una rivolta dei convittori e facendosi espellere dal collegio.
SCHEDA FILM
Regia: Pier Francesco Pingitore
Attori: Alvaro Vitali - Gian Burrasca, Gisella Sofio - Madre, Marisa Merlini - Zia Bettina, Mario Carotenuto - Padre, Diana Dei - Medium, Enzo Robutti, Luca Sportelli, Toni Ucci, Clara Colosimo, Gigi Reder, Tuccio Musumeci, Rita Capobianco, Gianfranco Barra
Soggetto: Monica Felt
Sceneggiatura: Roberto Leoni, Pier Francesco Pingitore, Gianfranco Bucceri
Fotografia: Federico Zanni
Musiche: Dimitri Gribanovski
Montaggio: Alberto Moriani
Durata: 87
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Tratto da: "Il Giornalino di Gian Burrasca" di Vamba (Luigi Bertelli)
Produzione: FILMES NUOVA DAINA
Distribuzione: MEDUSA - DELTAVIDEO
CRITICA
"Il notissimo libro di Vamba fatto scempio da Alvaro Vitali & compagnia. I personaggi e le situazioni vorrebbero essere gli stessi del "Giornalino", ma è lo spirito che è diverso, purtroppo. Vitali fa cilecca anche al botteghino delle prime visioni." (Segnocinema).