Gli abitanti della frazione di Cerchiano vogliono avere un proprio cimitero. Tanino, che è il factotum del paese, mosso anche dalla speranza di un vantaggio economico, si reca in città dal deputato, che è nativo di Cerchiano, ed ottiene la concessione del terreno. La relativa pratica resta però bloccata per la ragione che nel corso dell'anno la mortalità non raggiunge nel paese la percentuale minima prescritta: per essere precisi, manca un morto. Cerchiano, delusa nelle sue aspirazioni, attende trepidante la morte di qualche ottuagenario, ma tutti godono ottima salute. Scoppiano nel frattempo litigi e scandali, che mettono a repentaglio la tranquillità del paese: Roberto, figlio di un possidente del luogo, è conteso da tre fidanzate; il parroco deve interporre i suoi buoni uffici per dirimere le contese e calmare gli animi agitati, il povero Tanino è fatto bersaglio agli strali dei compaesani. La soluzione del problema, che più turba gli spiriti, viene recata inaspettatamente dallo stesso onorevole. Il deputato viene a Cerchiano per un comizio: avendo preso la parola, è colto durante il discorso da un attacco cardiaco e muore. Il paese, che ha raggiunto così la prescritta percentuale, potrà avere il suo cimitero.
SCHEDA FILM
Regia: Mino Loy
Attori: Lorella De Luca - Gioia, Giulio Paradisi, Walter Nazareno, Arturo Bragaglia - Tanino, Scilla Gabel - Gina, Pina Gallini, Renato Chiantoni, Luciana Paoli, Armando Annuale, Memmo Carotenuto, Riccardo Billi, Mario Riva, Antinea, Amalia Pellegrini, Eugenio Galadini, Alberto Plebani, Carlo Mariotti
Soggetto: Giuseppe Loy Dona'
Sceneggiatura: Roberto Nardi, Adriano Baracco, Mino Loy
Fotografia: Amerigo Gengarelli
Musiche: Carlo Innocenzi
Montaggio: Pino Giomini
Scenografia: Gianfranco Marinoni
Altri titoli:
Benvenuto onorevole
Colore: C
Genere: COMICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: TOTALSCOPE
Produzione: GUGLIELMO LOY DONA' PER MONDIAL FILM
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"L'idea iniziale che ha dato origine a questo film è senz'altro buona e piuttosto fuori dall'ordinario. [...] Si tratta nel complesso di un film decoroso, spesso divertente [...]". (E. Fecchi, "Intermezzo", 14/15 del 15 agosto 1957).