Garderie nocturne

Nella cittadina di Bobo-Dioulasso, vicina alla capitale del Burkina Faso Ouagadougou, le prostitute affidano i loro figli alla signora Coda, un'anziana donna che si è presa cura di questi bambini per decenni, mentre le loro madri lavoravano la notte in strada. Nel corso degli anni, il filmmaker Moumouni Sanou ha cercato di guadagnarsi la fiducia di chiunque fosse coinvolto in questo unico scenario, con un enorme approfondimento sulle vite di Odile e Farida, le quali hanno usufruito entrambe dei servizi della signora Coda. Osserva teneramente tutti gli aspetti della loro situazione, inclusi i lavori domestici, il tempo libero e i momenti più intimi della maternità, ma analizza anche i loro rapporti con la signora Coda e come lei ha cresciuto i loro figli. L'esperienza femminile è centrale nel film e gli uomini e i padri restano assenti, ad accezione delle storie che sia Farida, che Odile condividono sia riguardo il loro lavoro come prostitute, sia nell'ambiente domestico, che passano dal divertimento al profondo tormento. Lo sguardo attento e rispettoso di Sanou rende questo film una vera testimonianza delle virtù del cinema orizzontale, con il suo accresciuto senso di attenzione e sensibilità per i protagonisti percepiti ovunque.