Brother, schiavo negro fuggito da una piantagione del cosmo, cola a picco nel fondo del porto di New York con la sua navicella spaziale. Riemerso ferito e privo della parola, dapprima vaga spaesato per Ellis Island, nell'intento di sfuggire a due lugubri extra-terrestri che lo inseguono, robot comandati e senz'anima, poi risale l'Hudson e si trova ad Harlem. Ma i due lo rintracciano ben presto e lo pedinano per tutta la città. Rifugiatosi in un bar, sbalordisce tutti con i suoi sovrumani poteri (riesce a riparare un video gioco con il solo contatto delle mani) e si conquista la loro simpatia. Grazie agli amici del bar e ai suoi poteri paranormali, pur non riuscendo a parlare, trova lavoro a Times Square e anche una camera d'affitto presso Randy Sue, una donna che vive col figlio divisa dal marito e che si innamora di Brother, senza rendersi conto che si tratta di un alieno. Fatta esperienza di tutte le miserie e le sopraffazioni della grande città, alle quali pur si sforza di porre rimedio grazie ai suoi incredibili poteri, affronta infine i due alieni che lo tallonano e li disintegra rispedendoli nel cosmo e preferendo agli spazi stellari l'umile pianeta terra, dove non gli è mancata la solidarietà della povera gente.
SCHEDA FILM
Regia: John Sayles
Attori: Joe Morton - Brother, Darryl Edwards - Fly, Steve James - Odell, Leonard Jackson - Smokey, Bill Cobbs - Walter, Maggie Renzi - Noreen, Tom Wright - Sam, Caroline Aaron - Randy Sue, Minnie Gentry - Sig.ra Brown, John Sayles - Uomo in nero, David Strahairn - Uomo in nero
Soggetto: John Sayles
Sceneggiatura: John Sayles
Fotografia: Ernest R. Dickerson
Musiche: Mason Daring
Montaggio: John Sayles, John Tintori
Durata: 105
Colore: C
Genere: FANTASY
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: PEGGY RAJSKI, MAGGIE RENZI PER ANARCHIST'S CONVENTION FILMS, UCLA FILM AND TELEVISION ARCHIVE, A-TRAIN FILMS
Distribuzione: MIKADO FILM (1986) - DOMOVIDEO
CRITICA
"Sayles, regista indipendente realizza un cocktail di fantascienza, commedia e satira sociale, in cui il ruolo dominante è giocato dal problema del razzismo. Non sempre sorretto da buone idee narrative, il film è comunque originale e insolito." (Francesco Mininni, 'Magazine italiano tv')
"Film a basso costo che si è piazzato bene e presto tra il genere fantascientifico. Joe Morton, col sorrisetto fisso di quello che sa qualcosa che gli altri non sanno, recita con ironia mai erosiva in un contesto originale." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette')