Fratelli d'Italia

ITALIA 1952
A Capodistria, nel 1915, i patrioti si agitano, auspicando l'entrata in guerra dell'Italia: tra i più accesi è Nazario Sauro, capitano della marina mercantile austriaca, il quale, per sottrarsi all'arresto, ripara a Venezia. Quando l'Italia dichiara la guerra alla Monarchia austroungarica, Sauro s'arruola come volontario nella R. Marina ed ottiene d'essere imbarcato, in qualità d'ufficiale di rotta, sul sommergibile "G. Pullino". La sua perfetta conoscenza della conformazione delle coste istriane, gli permette di rendere alla Patria segnalati servigi. Durante una ricognizione, il "Pullino" s'avvicina arditamente ad una base austriaca: la ricognizione ha pieno successo, ma costa la vita a Sergio, giovanissimo mozzo trentino, devoto a Sauro. Sulla via del ritorno, il sommergibile s'arena nei pressi della costa austriaca e vien fatto saltare dall'equipaggio, che tenta di salvarsi, ma viene catturato. Il capodistriano, che milita sotto falso nome, viene riconosciuto ma, fedele agli ordini ricevuti, anche sul patibolo negherà fino all'ultimo di essere Sauro.
SCHEDA FILM

Regia: Fausto Saraceni

Attori: Ettore Manni - Nazario Sauro, Olga Solbelli - Anna Sauro, Paul Müller - Luigi Staffi, Enio Girolami - Sergio, Fanny Landini - Maria, Lilli Cerasoli - Marcia Sauro, Marc Lawrence - Ufficiale Austriaco, Mario Ferrari, Carlo Hintermann (II), Nino Marchetti, Mario Feliciani, Mario Luciani, Pietro Beldi, Sergio Crosia, Andrea Gallani

Soggetto: Italo Japichino, Ennio De Concini

Sceneggiatura: Italo Japichino, Ennio De Concini

Fotografia: Tonino Delli Colli

Musiche: Armando Trovajoli

Montaggio: Giuliana Attenni

Scenografia: Piero Filippone

Aiuto regia: Lucio Fulci

Altri titoli:

Brothers of Italy

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)

Produzione: CARLO PONTI E DINO DE LAURENTIIS , EXCELSA FILM

Distribuzione: MINERVA FILM

CRITICA
"Film patriottico a sfondo storico rievocante la leggendaria figura di Nazario Sauro, "Fratelli d'Italia" raggiunge solo in parte il suo scopo a causa dei numerosi difetti d'impostazione e di realizzazione. Film di questo genere dovrebbero essere più documentati e quindi essere affrontati con minor leggerezza o almeno con più preparazione". (Umberto Tani. "Intermezzo", n. 13/14/15, 31 luglio/15 agosto 1953)