La vita di San Francesco d'Assisi suddivisa in quattro episodi. La sua vita, l'epoca - piena di luci e ombre - in cui il santo vive e compie la sua scelta di povertà: da figlio del mercante a frate.
SCHEDA FILM
Regia: Ugo Falena, Mario Corsi
Attori: Uberto Palmarini - Francesco d'Assisi, Silvia Malinverni - Chiara degli Scifi, Rina Calabria - Agnese degli Scifi, Lucienne Myosa - Sibilia, la cortigiana, Bruno Emanuel Palmi - Un galante, Filippo Ricci - Elia Bombardone
Soggetto: Mario Corsi
Sceneggiatura: Mario Corsi
Fotografia: Giorgio Ricci
Musiche: Luigi Mancinelli
Scenografia: Camillo Innocenti
Costumi: Duilio Cambellotti
Altri titoli:
San Francesco d'Assisi
Durata: 78
Colore: B/N
Genere: RELIGIOSO
Produzione: TESPI FILM (ROMA)
NOTE
- 2121 METRI.
- PRESENTATO IN PRIMA VISIONE ALL'AUGUSTEO DI ROMA IL 7 GIUGNO 1918 CON ESECUZIONE DAL VIVO DI CORO E ORCHESTRA DIRETTI DAL MAESTRO MANCINELLI. POI IL FILM PASSO' AL TEATRO COSTANZI CON LA DIREZIONE ORCHESTRALE DI PIETRO CIMARA.
- GIRATO IN ESTERNI AD ASSISI, GUBBIO, PERUGIA E SUL LAGO TRASIMENO.
CRITICA
"La Tespi-film, la giovane e celebrata casa romana, e per essa Eugenio Sacerdoti (...), mettendo in scena 'Frate Sole', grandiosa vicenda francescana, non soltanto ha inteso di portare il suo prezioso contributo alla propaganda degli studi francescani che tanto interessano l'intellettualità internazionale, ma ha voluto dimostrare a quali altezze possa assurgere la cinematografia considerata espressione di arte (...). Ispirandosi a questi concetti di assoluta nobiltà, (...) Mario Corsi, ideando e tratteggiando il suo scenario, ha compiuto un vero e proprio poema drammatico. Infatti, se 'Frate Sole0, per le sue linee generali, semplici e gradiose, per obiettiva e serena ricostruzione della figura del 'poverello d'Assisi', per la rievocazione dei momenti più salienti della sua vita, per aver saputo quei momenti inquadrare con occhio accorto e vivace nell'ambiente tumultuoso del Duecento, vivifica una schietta e suggestiva restituzione francescana, s'eleva a vera dignità di poesia per aver saputo costringere, nel relativo breve spazio di tempo di uno spettacolo, senza diminuirlo, anzi rendendolo chiaro e tangibile, il senso divino dell'idea francescana (..)" (Elyanto, 'La Cine-Gazetta', maggio 1918)