Peter, giovane impiegato di banca, viene rimproverato dal principale: certe voci, giunte sino a lui, affermano che il suo impiegato è un pazzo. Peter racconta la propria storia. Giovane tenente, del tutto inesperto, si trova, durante la guerra, nell'estremo Oriente. Nel corso di un'azione, essendo rimasto isolato, incontra un mulo, che gli suggerisce il modo di salvarsi. Quand'egli racconta ai colleghi ed ai superiori la sua avventura, vien creduto pazzo e rinchiuso nel reparto psichiatrico dell'ospedale. Uscitone, incontra ancora il mulo, che risponde al nome di Francis, e da lui apprende preziose notizie d'indole militare. Peter ne approfitta per compiere audaci colpi di mano, acquistando fama d'eroico combattente. Il Comando non sa spiegarsi come Peter sia venuto in possesso di certe importanti notizie; ma alla fine lo stesso Comandante deve riconoscere le soprannaturali doti di Francis. Il prodigioso mulo viene spedito a Washington; ma l'aereo, che lo porta, precipita e tutti credono che Francis sia perito. Il racconto di Peter non convince il principale, che piu' che mai lo crede pazzo. Invitato da Peter, egli si reca a casa del giovane e trovatosi di fronte a Francis, che lo minaccia per la sua incredulità, il principale sviene.
SCHEDA FILM
Regia: Arthur Lubin
Attori: Donald O'Connor - Peter Stirling, Patricia Medina - Maureen Gelder, Zasu Pitts - Infermiera Maureen Gelder, Ray Collins - Col. Hooker, John McIntire - Gen. Stevens, Eduard Franz - Col. Pepper, James Todd - Col. Saunders, Robert Warwick - Col. Carmichael, Frank Faylen - Sgt. Chillingbacker, Tony Curtis - Capitano. Jones
Soggetto: David Stern
Sceneggiatura: David Stern
Fotografia: Irving Glassberg
Musiche: Frank Skinner, Walter Scharf
Montaggio: Milton Carruth
Scenografia: Bernard Herzbrun, Richard H. Riedel
Costumi: Rosemary Odell
Effetti: David S. Horsley
Durata: 91
Colore: B/N
Genere: GUERRA COMMEDIA FAMILY
Tratto da: DAL ROMANZO OMONIMO DI DAVID STERN
Produzione: UNIVERSAL
Distribuzione: UNIVERSAL
CRITICA
"Lo spunto iniziale è felice, ma la vicenda è svolta alla buona e ne risulta una satira piuttosto banale." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 28, 1950)