FRANCIS ALLE CORSE

FRANCIS GOES TO THE RACES

USA 1951
Peter, tenente in congedo, che ha perduto il suo posto in banca per colpa del suo amico Francis, il mulo parlante, frequenta le corse e fa amicizia con un vecchio colonnello, proprietario d'una scuderia, e con la sua graziosa figliola. Il colonnello si trova nei pasticci per certe somme, che deve pagare, ma Peter, approfittando delle facoltà soprannaturali di Francis, può venirgli in aiuto con notizie sicure sull'esito delle corse. Acquistandosi fama di profondo conoscitore di cavalli e di corse, Peter viene ingaggiato dal colonnello come suo consigliere. Succede intanto che un losco maneggione, anticipando una richiesta di rimborso, mette in serie difficoltà il colonnello e s'impadronisce, per un tozzo di pane, della sua scuderia. Il povero consigliere è di nuovo sul lastrico e, per colmo di sventura, si lascia portar via 25.000 dollari, che la figlia del colonnello gli aveva dato per ricomprare un cavallo. Le indicazioni di Francis gli permettono di ripigliare i denari, scommettendo con inalterata fortuna. Ma il lestofante s'immischia nei suoi affari e Peter viene a trovarsi in un mare di guai, dai quali l'impareggiabile Francis saprà salvarlo ancora una volta, assicurando insieme alla fortuna del buon colonnello, la felicità della figliola e di Pater, che hanno imparato ad amarsi.
SCHEDA FILM

Regia: Arthur Lubin

Attori: Donald O'Connor - Peter Stirling, Piper Laurie - Frances Travers, Cecil Kellaway - Colonnello Travers, Jesse White - Frank Damer, Hayden Rorke - Rogers, Vaughn Taylor - Harrington, Larry Keating - Capo Stewart

Soggetto: David Stern, Robert Arthur (II)

Sceneggiatura: Oscar Brodney, David Stern

Fotografia: Irving Glassberg

Musiche: Frank Skinner

Montaggio: Milton Carruth

Scenografia: Bernard Herzbrun, Emrich Nicholson

Costumi: Rosemary Odell

Effetti: David S. Horsley

Durata: 88

Colore: B/N

Genere: FANTASY COMMEDIA

Tratto da: PERSONAGGI CREATI DA DAVID STERN

Produzione: UNIVERSAL

Distribuzione: UNIVERSAL

CRITICA
"La paradossale vicenda riesce divertente per merito soprattutto dell'abile regia."
(Segnalazioni Cinematografiche, vol. 30, 1951)