PRIMO EPISODIO - "Suite luna di Miele" - L'ingrediente mancante (Strange Brew), (regia Allison Anders). Alcune streghe utilizzano la suite dell'albergo Mon Signor ad Hollywood per tentare di resuscitare la loro dea Diana, strega dai poteri straordinari, nella notte di San Silvestro. Athena (sacerdotessa), Elspeth, Raven, Jezebel rimproverano Eva la quale non ha portato lil seme maschile necessario per far ritornare in vita Diana. Il liquido seminale viene richiesto a Ted, il cameriere, chiamato d'urgenza. Grazie a lui e ad Eva, il rito si compie e Diana affiora nella vasca della suite. SECONDO EPISODIO - "Stanza 404" - L'uomo sbagliato (Two Sides to a Plate), (regia Alexandre Rockwell). Ted, cameriere dell'albergo Mon Signor, entrato in una camera, si trova davanti a Sigfrido, un uomo in mutande con una pistola e Angela, la moglie di costui, legata e imbavagliata, che "festeggiano" a loro modo l'imminente Capodanno. L'uomo aggredisce Ted e lo accusa di essere l'amante, ma ha un attacco cardiaco e sviene. Ted slega Angela, ma il marito si riprende e bacia teneramente lo sbigottito giovanotto. Si trattava solo di un giochetto hard di una coppia masochista. TERZO EPISODIO - "Stanza 309" - I monelli (The Misbehavers), (regia Robert Rodriguez). Un tipaccio in abito da sera e sua moglie, per festeggiare l'anno nuovo, decidono di uscire e per 500 dollari affidano a Ted, il cameriere dell'albergo Mon Signor, l'incarico di controllare ogni tanto due bambini terribili (Maricarmen di nove anni e Juancho di sei). I due ragazzini fumano, bevono champagne, guardano il cadavere di una prostituta nascosto nel materasso. Interviene Ted che toglie di bocca la sigaretta a Juancho e, involontariamente, dà fuoco alla tappezzeria mentre Maricarmen gli conficca per dispetto una siringa nella coscia. Sopraggiungono i genitori dei due bambini meravigliandosi di trovare un po' di confusione nella loro stanza. QUARTO EPISODIO - "Penthouse" - L'uomo di Hollywood (The Thrill of the Bet), (regia Quentin Tarantino). Durante la notte di Capodanno, in una grandissina suite dell'albergo Mon Signor, tre amici, Chester Rush, Leo e Norman, per divertirsi decidono di mettere in atto una scommessa: uno di loro dovrà accendere la fiamma di un accendino dieci volte di seguito senza mai sbagliare. Norman mette in palio un suo mignolo, Chester la sua sfavillante automobile. Viene convocato il camerire, Ted, per portare un tagliere, un secchiello di ghiaccio ed una piccola, affilatissima accetta. Nel caso di perdita da parte di Norman, per un compenso di mille dollari Ted si impegna ad eseguire il taglio del dito. Norman perde ed il dito viene mozzato suscitando la sorpresa degli altri che non credevano Ted capace di eseguire un tale compito.
SCHEDA FILM
Regia: Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Attori: Paul Calderon - Norman, Lili Taylor - Raven, Quentin Tarantino - Chester Rush, Amanda De Cadenet - Diana, Alicia Witt, Ione Skye - Reva, Sammi Davis - Jezebel, Tamlyn Tomita - La Madre Dei Due Bambini, Jennifer Beals - Angela, Bruce Willis - Leo, Marisa Tomei, Valeria Golino - Athena, Tim Roth - Ted, Madonna - Elspeth, Antonio Banderas - Papa' Dei Due Bambini, David Proval - Sigfrido
Soggetto: Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, Allison Anders, Alexandre Rockwell
Sceneggiatura: Allison Anders, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino, Alexandre Rockwell
Fotografia: Andrzej Sekula, Rodrigo García, Guillermo Novarro, Phil Parmet
Musiche: Combustible Edison
Montaggio: Margaret Goodspeed, Robert Rodriguez, Sally Menke, Elena Maganini
Durata: 102
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: LAWRENCE BENDER
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1996) - CECCHI GORI HOME VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO APRILE 1996
CRITICA
"Il finale è - almeno questo - a sorpresa. Ma non basta a salvare un film che cerca di essere brillante ansimando nello sforzo delle idee, della realizzazione e degli attori, dal primo episodio (il peggiore) all'ultimo (il più deludente perché se non altro ci si poteva aspettare di più). Quanto a Tim Roth, di solito attore così fine, gli suggeriamo una cura di camomilla: più che un attore di Tarantino sembra un tarantolato." (La Repubbica, Irene Bignardi, 14/4/96)