Fiore Gemello

3/5
Laura Luchetti filma l'incontro tra due indifesi. Entrambi giovanissimi, e in fuga dalla violenza: buono

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ITALIA 2018
Basim è un immigrato clandestino proveniente dalla Costa d'Avorio, Anna la figlia di un trafficante di migranti. In fuga attraverso i paesaggi misteriosi e bellissimi della Sardegna, troveranno insieme, nell'amore l'uno per l'altra, la forza per camminare verso il futuro, senza più guardarsi alle spalle.
SCHEDA FILM

Regia: Laura Luchetti

Attori: Anastasyia Bogach - Anna, Kalill Kone - Basim, Aniello Arena - Manfredi, Mauro Addis - Pietro, Fausto Verginelli - Stella, Alessandro Pani - Cliente, Giorgio Colangeli - Fiorista

Soggetto: Laura Luchetti

Sceneggiatura: Laura Luchetti

Fotografia: Ferran Paredes Rubio

Musiche: Francesco Cerasi

Montaggio: Paola Freddi

Scenografia: Cinzia Lo Fazio

Costumi: Franco Pintus, Salvatore Aresu

Durata: 95

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: GIUSEPPE GALLO, LAURA LUCHETTI PER PICTURE SHOW, IN ASSOCIAZIONE CON DONKADILLO FILMS, IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA

Distribuzione: FANDANGO (2019)

Data uscita: 2019-06-06

NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MIBACT, DELLA REGIONE SARDEGNA, CON IL SUPPORTO DELLA REGIONE LAZIO, FONDAZIONE SARDEGNA FILM COMMISSION.

- PROGETTO SELEZIONATO A CINEFONDATION L'ATELIER DEL FESTIVAL DI CANNES 2015.

- IN CONCORSO ALLA XVI EDIZIONE DI 'ALICE NELLA CITTÀ' (2018), SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA.
CRITICA
"Provincia di Cagliari. Pochi personaggi, la maggior parte defilati. (...) Una storia d'amore tutto sommato misurata in un film dai nobili intenti, dai dialoghi scarni, all'insegna del politicamente (fin troppo) corretto." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 6 giugno 2019)

"(...) seconda regia di Laura Luchetti, si consuma infatti in un interstizio incastonato tra un passato nebuloso e un futuro che è ancora da scrivere, cercando di afferrare il presente con la piena consapevolezza della caducità delle cose. (...) Respira nei paesaggi e nella flagranza dei corpi dei due giovani protagonisti, quasi un'estensione complementare l'uno dell'altra ma anche di quei luoghi da favola nera o da western. (...) Pur restando politicamente inchiodata al reale, la regista abbandona presto la strada del puro naturalismo, andando in una direzione originale che le permette di procedere in maniera astratta, quasi per segni e per tappe, affidandosi ai sensi: la paura, i desideri, l'amore. Con gentilezza e garbo più che con verosimiglianza e coerenza, cercando squarci di poesia persino nei luoghi abbandonati o nel silenzio di chi potrebbe fare domande ma generosamente decide di non chiedere. Quello dipinto da Laura Luchetti è un mondo ostile e spesso malvagio, territorio di conflitti arcaici, dove vige la legge del più forte. Un luogo dove, tuttavia, è ancora possibile incontrare inaspettati e sopravvissuti sprazzi di altruismo e umanità. Un ritratto dell'Italia che siamo certi, nonostante tutto, (r)esista ancora." (Beatrice Fiorentino, 'il Manifesto', 13 giugno 2019)