Nel Sud-Est asiatico, Sam French, un mercenario assoldato dal colonnello Seng, sbarca sull'isola di Tengara per tentare di rovesciare il governo del Generale Bosavi: qui cade in un'imboscata condotta dal capo della sorveglianza, che è un suo vecchio amico, Jake Wyer, il quale tenta di farlo assoldare da Bosavi, ma questi gli ordina di ucciderlo all'istante. I due riescono a fuggire su un piccolo aereo, e a Singapore vengono prelevati da Martin Sprue, locale agente della CIA, che li convince a tornare sull'isola per aiutare i ribelli guidati dallo spodestato presidente Akhantar. I due, ricevuti i necessari rifornimenti in armi da Sprue per via aerea, dopo aver addestrato i ribelli, requisiscono uno sgangherato autobus. Ma in una piana vengono attaccati dagli elicotteri di Bosavi, che, avvisato del tentativo, ha nel frattempo preso accordi di collaborazione col presidente americano. Nella sparatoria perisce, lanciandosi con l'autobus contro un elicottero a terra, l'eroica Suleta, alla quale Jake si era nel frattempo affezionato. French e Wyer rifiutano di salire con Sprue sull'elicottero venuto a peelevarli, e decidono di agire da soli. Alla vigilia del riconoscimento di Bosavi da parte degli Stati Uniti, con la presenza coatta di Akhantar, catturato nel frattempo, Jake penetra all'interno del palazzo presidenziale, mentre Sam manomette l'impianto audio, sicché al momento del discorso di Bosavi, si inserisce nel circuito irridendolo a tal punto da fargli rassegnare le dimissioni, e quindi, con l'ausilio di bombe fumogene, approfitta della confusione per portare via Akhantar.
SCHEDA FILM
Regia: Charles Martin Smith
Attori: Peter Weller - Jake Wyer, Robert Hays - Sam French, Charles Martin Smith - Martin Sprue, Ramona Rahman - Suleta, Kay Tong Lim - Akhantar, Rohmat Juraimi - Ribelle, Dharma Al Rashidai Harun - Sentul, Os - Jamik, Dom Magwili - Generale Bosavi, Azmil Mustapha - Colonnello Kota
Soggetto: Dennis Shryack, Michael Butler
Sceneggiatura: Dennis Shryack, Michael Butler
Fotografia: David Connell
Musiche: Peter Bernstein
Montaggio: Christian Wagner, James Mitchell
Scenografia: Errol Kelly
Costumi: Terry Dresbach
Effetti: Conrad Rothmann
Durata: 97
Colore: C
Genere: AVVENTURA AZIONE
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: RAYMOND WAGNER, MAURICE SINGER PER CANNON
Distribuzione: I.I.F. (1993) - MGM HOME ENTERTAINMENT (GLI SCUDI)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO FEBBRAIO 1993
CRITICA
"Il titolo 'Fifty/Fifty' significa cinquanta/cinquanta: il tutto diviso equamente a metà vuol indicare l'unione paritaria della coppia di mercenari coinvolti nelle vicende politiche d'una immaginaria isola del Sud-Est asiatico. All'inizio i due vecchi amici si ritrovano rivali, poi la loro consorteria si rinsalda: come capita a quasi tutte le coppie virili che in questo momento popolano i cinema ('Lo sbirro, il boss e la bionda', 'Max e Jeremie devono morire'). (?) Nella coppia mercenaria, Robert Hays è quello simpatico, atletico, estroverso e rude; Peter Weller di 'Robocop' e de 'Il pasto nudo' è quello laconico, introverso, serio. Realizzato in Malesia, sull'isola di Penang e anche a Roma, interpretato pure da molti attori asiatici, 'Fifty/Fifty' è il terzo film diretto dall'attore Charles Martin Smith: un'avventura da vigilia dell'estate, non particolarmente appassionante ma non noiosa ." ('La Stampa', 28 maggio1993)
"Una commedia divertente che unisce l'utile al dilettevole, cioè intrattiene il pubblico e al tempo stesso gli apre gli occhi (se ancora c'era bisogno) sugli sporchi maneggi della politica estera americana (ma non solo). Non manca l'intervallo romantico che anzichè dar fastidio rafforza la vicenda centrale del film caricando l'effetto pirotecnico della fine. Con un epilogo a sorpresa nella nostra piazza Navona. Una commedia senza pretese che accumulando molti colpi di scena, sense of humour e azione lascia alla fine un gradevole sapore di soddisfazione nello spettatore. E gli interpreti se la cavano benissimo, soprattutto Paul Weller che può far vedere per intero il suo talento, stavolta senza l'ingombrante corazza di Robocop." (Josè De Arcangelo, 'Paese sera', 2 giugno 1993)