In una notte di vento furioso che soffia su di una brughiera inglese, la giovane ed avvenente Bella Ford (una domestica) avanza a fatica in direzione di un paese. In preda alle doglie Bella perde il bambino che portava in grembo e lo seppellisce tra rocce e felci. Sfinita, viene amorevolmente accolta e rifocillata nella casa dei Wainwright. La famiglia è composta da Ben, dalla moglie e da tre figli: il caporale Matty, l'esperto calzolaio Jedd ed il più giovane Con. Tutti gli abitanti del villaggio lavorano scarpe a domicilio. Nella zona, Bella Ford è alla ricerca dello sfaticato Arch Wilson che l'aveva messa incinta. La famiglia dove la giovane ha trovato riparo è generosa e non pone domande: i tre giovani le fanno un po' di corte (più superficiale quella del militare, sempre discreta quella di Jedd, che presto va a lavorare a Dublino, e più intensa quella di Con, tipo un po' sempliciotto, che comunque si innamora di Bella). Ma ecco apparire Arch che per i precedenti trascorsi crede subito di poter riallacciare i rapporti con Bella, anche se si è sposato ed ha una bambina. Bella, di fronte a tanti ostacoli vecchi e nuovi, finisce con lo scoraggiarsi: a parte la ricomparsa dell'ex fidanzato, è cosciente che la propria presenza ha sconvolto l'armonia della famiglia Wainwright, poiché i tre fratelli si sono innamorati di lei. Bella sceglie il più timido, ma più ardente Con, malgrado la silenziosa opposizione della madre di questi che non accetta l'ordine perduto in casa e i misteri della sconosciuta. L'apparizione di Arch Wilson è però fatale. Un giorno in cui Bella ed il prossimo sposo si trovano in barca sul fiume, Wilson, che sta pescando a riva, motteggia Con e lo provoca: questi reagisce violentemente e a colpi di pietra lo uccide. I due fidanzati fuggono: tentano di imbarcarsi su di un battello per Dublino (Bella ne conosceva il capitano), ma Con, nella sua semplice onestà, sa che ormai è un assassino e decide di consegnarsi alla Polizia, che lo cerca dal giorno del delitto. Bella, maledetta dalla signora Wainwright (che si è trovata sconvolta la vita propria e quella dei suoi cari), s'imbarca su di un peschereccio, portando nel grembo il figlio di Con, condannato a morte per il delitto.
SCHEDA FILM
Regia: Christopher Menaul
Attori: Embeth Davidtz - Bella Ford, James Purefoy - Jedd Wainwright, Gemma Jones - Signora Wainwright, Ben Chaplin - Con Wainwright, Tom Bell - Ben Wainwright, Kenneth Anderson - Matty Wainwright, Greg Wise - Arch Wilson, Daphne Neville, David Neal, Julian Protheroe, Tim Preece, Mark Heal, Frederick Warder, Arthur Kelly
Soggetto: H.E. Bates
Sceneggiatura: Christopher Neame (II)
Fotografia: Peter Sova
Musiche: Zbigniew Preisner
Montaggio: Chris Wimble
Scenografia: Christopher Robilliard, Bruno Santini
Costumi: Phoebe De Gaye
Durata: 118
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI
Tratto da: LIBERAMENTE TRATTO DAL ROMANZO "THE FEAST OF JULY" DI H. E. BATES
Produzione: HENRY HERBERT, CHRISTOPHER NEAME
Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (1996) - TOUCHSTONE HOME VIDEO
CRITICA
"Se si toglie la coppia celebre Merchant-Ivory, qui come produttori associati, sono tutti sconosciuti o poco noti gli autori e gli interpreti di questo film che ha tutti i pregi, i limiti, le convenzioni del revival ottocentesco, specialità del cinema britannico sonoro. Soltanto il contesto non è il solito: proletariato di campagna. Ma la critica sociale è appena suggerita; si privilegia l'analisi psicologica con intermezzi lirici. Ammirevole la scelta e la direzione degli attori, spicca l'intensa Embeth Davidz." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 25 Giugno 1996)
"Come si diceva una volta: bravi gli attori, bella la fotografia, ricca la produzione. Ma il resto? Dov'è la regia? Dov'è il cuore che solo può far palpitare un film? Dopo aver visto questo 'Festa di luglio', esordio nel cinema di un apprezzato direttore di sceneggiati inglesi sotto l'egida di una altrettanto apprezzata società di produzione da Merchant Ivory che ha firmato tutti i film storici di James Ivory, sale irrefrenabile la nostalgia di un cinema magari un po' meno perfetto ma sicuramente più palpitante e necessario. Il dramma di fine Ottocento di una povera ragazza sedotta e abbandonata che l'ignoranza e l'origine di classe condannano all'infelicità, finisce per essere soffocato dietro i primi piani intensi ma troppo impostati di un gruppo di bravi interpreti, dietro la cura e la ricchezza della ricostruzione, dietro la prevedibilità con cui il destino si abbatte sugli ultimi della terra. Dietro l'imbalsamazione della vita. Ingessato." (Paolo Mereghetti, 'Sette', 4 Luglio 1996)