"Ferngully" è un lungometraggio d'animazione che prende le forme di un musical fantastico frutto della collaborazione tra cineasti australiani ed americani, con l'apporto di animatori provenienti dalla quasi totalità dei più importanti studi cinematografici d'animazione di Hollywood. Quando Crysta - che come gli animali che popolano questo regno fantastico si sposta volando - si avventura nel mondo degli umani, scopre una postazione tecnologica dalla quale sono controllati attraverso dei monitor gli addetti ai lavori nei boschi. Uno di questi, Zak, in seguito ad un incidente sviene e sta per essere inghiottito da una macchina, ma viene salvato da Batti (la voce americana è di Robin Williams), un enorme insetto che accompagna Crysta. Zak viene accolto con una certa diffidenza e una gigantesca lucertola se lo vorrebbe mangiare, ma può contare sulla protezione dei suoi nuovi amici. Quando i tre arrivano a Ferngully, trovano tutti gli alberi tagliati dagli umani che hanno mire speculative sulla zona. Crysta si rivolge alla vecchia saggia Magi, che le ricorda che la magia della creazione è racchiusa in un piccolo seme. Il consiglio si rivela prezioso per la donna nella coraggiosa sfida al mostro Hexxus, che favorisce gli speculatori e minaccia l'armonia di Ferngully. La sconfitta del Male e il rapporto sentimentale che si è instaurato tra Crysta e Zak hanno creato le condizioni perchè lui resti nel mondo fantastico, ma dice che deve tornare tra gli uomini, che le cose devono cambiare e non può sottrarsi all'impegno.
SCHEDA FILM
Regia: Bill Kroyer
Sceneggiatura: Jim Cox
Fotografia: Tony Fucile
Musiche: Alan Silvestri
Montaggio: Bill Kroyer
Scenografia: Ralph Eggleston, Vicky Jenson
Effetti: Steve Wright, Steven Wilzbach
Durata: 80
Colore: C
Genere: ANIMAZIONE
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Tratto da: racconto di Diana Young
Produzione: WAYNE YOUNG E PETER FAIMAN
Distribuzione: TWENTIETH CENTURY FOX (1993)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1993.
CRITICA
E' un buon prototipo di fiaba educativa ai confini dell'attualità, il cui messaggio ambientalista - metaforico ma non troppo - è facilmente interpretabile dalle nuovissime generazioni di spettatori. (Il Messaggero, Stefano Martina, 27/06/93)